Gela. Avrebbe minacciato di buttare giù dal balcone il figlio di due anni. Per questa ragione gli agenti del commissariato di Gela hanno arrestato la notte scorsa in flagranza di reato un cittadino rumeno di 50 anni, P.V. (le sue iniziali), accusato di maltrattamenti in famiglia.
La polizia è intervenuta grazie alla segnalazione da parte della convivente dell’uomo il quale, dopo l’ennesima lite con la donna, avrebbe minacciato di buttare giù dal balcone dell’abitazione il loro figlio di anni due, sporgendolo dalla ringhiera.
Gli agenti, per evitare conseguenze ulteriori per il minore, prontamente si sono portati davanti la porta dell’abitazione cercando di mediare con l’uomo, ma senza riuscirvi in quanto la porta era chiusa dall’interno e l’uomo, barricato all’interno, rifiutava qualsiasi forma di collaborazione. Il tutto con le urla del bambino impaurito e agitato per la situazione.
Dopo una difficile trattativa, i poliziotti sono riusciti a far irruzione all’interno dell’appartamento dove hanno notato l’uomo apparentemente in stato di ubriachezza ed il minore, scosso dall’accaduto, giacere sul letto.
Operati i primi soccorsi al minore, che si presentava in buone condizioni di salute, gli agenti hanno accertato che l’abitazione era priva di illuminazione ed in precarie condizioni igieniche sanitarie.
La donna avrebbe denunciato anche diversi maltrattamenti, ingiurie, minacce e lesioni da parte del convivente, ormai da qualche mese ma di non aver mai voluto sporgere querela per paura di ritorsioni. Sempre secondo la denuncia della convivente, l’uomo le avrebbe anche una volta puntato un coltello alla gola minacciandola di morte, altre volte, invece, l’avrebbe soltanto minacciata di colpire con una chiave da meccanico. In un’altra occasione, invece, l’avrebbe colpita alla testa per futili motivi con una caffettiera causandole lesioni giudicate guaribili in sette giorni.
Al termine delle formalità di rito l’arrestato è stato rinchiuso presso la Casa Circondariale di Gela a disposizione dell’Autorità Giudiziaria.