Migranti salvati, su “Ocean viking” la gelese Di Bartolo: “Naufraghi in condizioni estreme”

 
0
Viviana Di Bartolo

Catania. Le prime due navi con a bordo migranti salvati dal mare hanno fatto accesso al porto di Catania. Ieri sera, è toccato alla “Humanity 1”, con 179 migranti a bordo. Oggi, invece, l’autorizzazione è stata concessa alla “Geo Barents” di Medici senza Frontiere, con 572 naufraghi. Le autorità hanno concesso l’ingresso ma solo per valutare i casi che possono avere assistenza. Una stretta disposta dal neo ministro Matteo Piantedosi e sostenuta dal governo Meloni, mentre gli operatori delle ong che operano in mare richiamano la normativa a protezione dei naufraghi, che vanno accolti nel porto sicuro più vicino. Al largo del porto catanese, dove è stato costituito anche un presidio di associazioni che chiede piena tutela a chi arriva, ci sono altre due navi con migranti. Si tratta della “Rise Above” e della “Ocean Viking”. Proprio su quest’ultima nave, della ong Sos Mediterranee, opera la gelese Viviana Di Bartolo. E’ tra i soccorritori che prestano aiuto in mare ai barconi alla deriva e negli ultimi giorni ha spiegato quale sia la situazione a bordo.

Sono 234 i migranti sulla “Ocean Viking”. Almeno 57 sono bambini. “Secondo le leggi internazionali marittime prestare assistenza è un obbligo per tutte le navi in transito – ha dichiarato all’Adnkronos Di Bartolo – le imbarcazioni soccorse erano precarie, sovraffollate e i naufraghi non avevano giubbotti di salvataggio e nessuna dotazione a bordo”. Sono state inviate undici richieste di sbarco, senza alcuna risposta. A bordo, ci sono superstiti che attendono anche da quindici giorni, in condizioni “estreme e in stato di sfinimento”. Le stesse autorità nazionali spesso non danno alcun riscontro quando vengono effettuati gli interventi di salvataggio da parte dei soccorritori.

LASCIA UN COMMENTO

Please enter your comment!
Please enter your name here