Gela. Spesa per la sanità pubblica che si riduce, tagli alla metà dei fondi del Pnrr, una macelleria sociale a danno della scuola e dei diritti dei più deboli. Il Pd nazionale si fa vettore della discontinuità assoluta rispetto al governo “del premier Meloni e del ministro Salvini”. C’era anche l’ex segretario provinciale dem Peppe Di Cristina alla riunione della direzione nazionale tenutasi in settimana. “E’ evidente che bisogna chiudere con le logiche a favore delle reti finanziarie e che isolano chi si trova più in difficoltà”, dice. Di Cristina sa bene che il Partito democratico, su un piano locale, si gioca molto alle prossime amministrative. In questi mesi, la struttura commissariale sta avanzando in direzione di un’alleanza forte con il Movimento cinquestelle e con i civici di “Una Buona Idea” e “Civico lab”. “Il lavoro che sta portando avanti il commissario Arancio trova tutto il mio supporto – riferisce – si sta consolidando l’accordo con il Movimento cinquestelle e in questo contesto ci vedo i civici e il laboratorio “PeR”. Italia viva e i centristi? Penso che il modello debba essere quello dell’Abruzzo e della Basilicata. Una coalizione ampia che va da Italia viva e fino al Movimento cinquestelle”. Di Cristina punta parecchio sul programma per la città. “Deve fondarsi sulla credibilità, sull’autorevolezza e sull’onestà. I temi si devono condividere con una coalizione nella quale tutti avranno la stessa importanza, facendo comunque leva sui riferimenti regionali e nazionali del Pd e del Movimento cinquestelle”, dice ancora. Il componente della direzione nazionale è saldo nel sostenere la linea ufficiale. “Mi fido molto del lavoro che stanno svolgendo il commissario Arancio e il vicepresidente Ars Nuccio Di Paola – spiega – si deve andare avanti con le proposte. Non può esserci spazio per il livore. Anzi, invito chi ancora oggi cerca solo una prospettiva tesa alla polemica e allo scontro, ad avanzare proposte. Personalmente, non sono affetto da “livorite”. Stiamo invece lavorando per una grande assemblea programmatica da tenere in città, anche con rappresentanti nazionali del partito, superando differenze interne. Dobbiamo vestire tutti gli stessi colori. Si può vincere solo mettendo insieme un polo ampio con tutte le forze alternative al governo nazionale di Meloni e Salvini. Serve discontinuità anche rispetto alle politiche del governo regionale e alle scelte dell’amministrazione Greco. Noi siamo in netta controtendenza alla giunta”.
La disamina da compiere non potrà trascurare l’attuale condizione finanziaria del municipio. “Non sarà facile, ora anche con il dissesto – conclude Di Cristina – è arrivato però il momento di parlare con la città”. L’ex segretario provinciale e cittadino non trascura il raffronto constante che l’assemblea nazionale ha con il segretario Schlein. Una coalizione “progressista e riformista” sarebbe l’auspicio. Non potrà fare a meno di ottenere manforte dai civici e da eventuali altre forze di centrosinistra e moderate, magari convinte che i confini larghi possano essere la soluzione per puntare al successo, tutt’altro che a portata di mano.