Gela. Lascia il carcere di Balate e viene nuovamente trasferito ai domiciliari nella sua abitazione. L’arresto a Scavone. Il ventiquattrenne Alessandro Di Fede è accusato di aver avuto la disponibilità di circa mezzo chilo di marijuana. Secondo i poliziotti che lo hanno arrestato, sarebbe riuscito a spacciare anche dall’abitazione di Scavone, dove si trovava già agli arresti domiciliari. In fase di interrogatorio di garanzia, il giovane ha risposto alle domande del giudice delle indagini preliminari, ammettendo l’uso personale di marijuana. Ha escluso che la droga ritrovata in un vano ascensore dello stabile di Scavone dove risiede fosse nella sua disponibilità. Il gip, adesso, ha accolto la richiesta formulata dal legale di fiducia del giovane, l’avvocato Salvo Macrì, che ha insistito sulla necessità di approfondire quanto da lui dichiarato. In ogni caso, la difesa è già pronta a presentare ricorso al tribunale del riesame di Caltanissetta. Di Fede venne arrestato a poche ore dalla condanna pronunciata nei suoi confronti, nell’ambito dell’indagine “Affari di famiglia”, dai giudici della Corte d’appello di Caltanissetta.