Gela. “Non è esatto sostenere che il mercato settimanale produce solo costi per il Comune”. Il consigliere comunale leghista Emanuele Alabiso, che fa parte della commissione sviluppo economico, ha partecipato al confronto che la scorsa settimana ha permesso di valutare i “conti” del mercato alla “Cittadella”. Una verifica solo parziale, però. “L’amministrazione comunale non ci ha fornito i dati degli introiti incassati dall’ente nel 2018 e nel 2019”, dice Alabiso. “Potenzialmente, ogni anno Palazzo di Città incassa circa 168 mila euro a fronte di costi, che sostengono si aggirino intorno ai 150 mila euro”. Verificare gli introiti appare tutt’altro che semplice. C’è l’abusivismo che incombe sull’attuale mercato settimanale e anche gli esercenti “censiti” non sempre sono in regola con i pagamenti. “Questo è vero – aggiunge Alabiso – però, i controlli dovrebbe farli il Comune. Chi non è in regola con i pagamenti va fatto allontanare e deve smontare la bancarella. E’ molto semplice”.
Il consigliere salviniano non condivide del tutto il punto di vista di altri componenti della commissione, almeno rispetto al mercato settimanale. Anche sul conteggio delle voci di spesa, pare dubitare di alcuni dati, a partire da quelli che riguardano il personale dell’ente. “Quelli sono costi fissi e non sono collegati direttamente allo svolgimento del mercato settimanale”, aggiunge. Nelle ultime settimane, sono partiti accertamenti preliminari per individuare possibili nuove aree, anche private, al cui interno trasferire le bancarelle. “Da quattro mesi, attendo una risposta dal sindaco e dal settore patrimonio – conclude Alabiso – ho chiesto la trasmissione dell’elenco completo delle aree e degli immobili comunali, anche quelli attualmente affidati ad associazioni. Voglio valutare se possano esserci aree adatte per il mercato”. L’emergenza Covid ha spinto l’amministrazione comunale a bloccare le attività, ma di certo dell’area mercatale e dei costi generati si tornerà ben presto a parlare.