Gela. Il passo ufficiale l’ha fatto direttamente l’amministrazione comunale. Una nota è stata trasmessa agli uffici dell’Ato Cl2 in liquidazione, da qualche tempo ritornato sotto la gestione del commissario liquidatore Giuseppe Lucisano. In municipio, come aveva già anticipato il sindaco Lucio Greco, si vorrebbe riaprire la strada della transazione per coprire integralmente, nel corso del tempo, il maxi debito da circa sedici milioni di euro, maturato in passato per mancati pagamenti dei conferimenti nella discarica Timpazzo. I giudici palermitani del tribunale delle imprese, lo scorso anno, confermarono che il Comune deve versare le somme richieste dall’Ato. Per l’ambito in liquidazione si tratta della parte più consistente dei capitoli finanziari ancora da recuperare. In passato, c’erano stati tentativi di concludere una transazione, spalmando il maxi debito su più esercizi. Non se ne fece mai nulla e oggi invece la crisi finanziaria del municipio non consente troppe libertà di manovra. Sul tavolo dell’Ato è arrivata la nota ufficiale. “E’ pervenuta questa comunicazione – dice il commissario Lucisano – vogliamo valutarla con attenzione. Siamo ancora in una fase veramente preliminare. Le somme sono consistenti e tutti dobbiamo operare solo nell’interesse della collettività. Penso debba essere il punto fondamentale sia per l’Ato che per il Comune”. Nella nota, l’amministrazione comunale, con in testa il sindaco Lucio Greco, dà disponibilità ad un primo incontro ufficiale per vagliare la riapertura di un’eventuale transazione. Probabilmente, a Palazzo di Città l’esigenza è ancora più impellente, visto che in varie occasioni la Corte dei Conti ha fatto espresso richiamo al debito maturato nei confronti di Ato e lo stesso vale per gli approfondimenti condotti dal dirigente al bilancio e dai revisori dei conti.
“Trovare una soluzione è nell’interesse di tutti – conclude Lucisano – se ce ne saranno le condizioni, con la guida della Corte dei Conti, potremmo essere disponibili ad un incontro”. Dopo la decisione del tribunale delle imprese di Palermo, la giunta ha autorizzato la proposizione dell’appello. Una mossa che ha indotto l’amministratore giudiziario di Ato (nel periodo del sequestro della società) ad agire in maniera analoga. L’amministrazione giudiziaria, peraltro, aveva già disposto di avviare tutte le necessarie iniziative per recuperare i sedici milioni di euro.