“Matteo va alla guerra”, la mafia raccontata dai mafiosi

 
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Gela. “Matteo va alla guerra” è il titolo del libro presentato ieri pomeriggio in viale Mediterraneo. L’interessante libro di Giacomo Di Girolamo, giornalista trapanese,  racconta la stagione delle stragi da un’altra prospettiva: quella dei boss, descrivendo particolari rimasti ancora nell’ombra delle stragi del 1992. Di Girolamo  individua un preciso momento storico, i primi anni Novanta, un preciso luogo, la Sicilia occidentale, e lì scava in profondità per capire e raccontare – per la prima volta – il punto cieco in cui nasce una delle pagine più nere della nostra storia recente.

Sul palco accanto a di Girolamo il giornalista gelese Jerry Italia che ha aiutato i presenti attraverso il dialogo a comprendere il punto di vista dell’autore che ha voluto per una volta raccontare la storia dal punto di vista dei “cattivi”.

“Sentivo la necessità in occasione dei 30 anni delle stragi e di raccontare qualcosa di nuovo. In questo libro sono elencati gli eventi , le decisioni e le metodologie che portarono  alle stragi del ‘92/93- dichiara Giacomo di Girolamo – Il protagonista del libro è Matteo Messina Denaro, allora trentenne ,che sostituì  la vecchia classe dirigente di Cosa Nostra e che portò  il suo progetto di innovazione e inabissamento .”

“Matteo va alla guerra” non si sottrae alla domanda che da trent’anni continuiamo a farci senza risposte. O meglio, senza risposte giudiziarie. Qualcuno – è la tesi dell’autore – ha armato Cosa nostra, l’ha quasi spinta a fare una guerra eliminando personaggi scomodi sia per la mafia che per lo Stato. Falcone e Borsellino, dunque, ma anche poliziotti, giornalisti, uomini delle istituzioni. Un piano concordato, insomma, quasi una “trattativa”, se non fosse che un processo ha recentemente stabilito che quella trattativa non c’è mai stata. Verità giudiziarie, appunto, verità da rispettare anche tenendosi i propri legittimi dubbi.

L’appuntamento, collocato all’interno del calendario dell’estate gelese è stato fortemente voluto dalla libreria Orlando che nel corso dell’estate ha ospitato eccellenze della scrittura siciliana.

1 commento

  1. Io mi chiedo: ma a cosa serve la Ghelas multiservizi, nel momento in cui Gela soffre perennemente, proprio di quei servizi che la Ghelas dovrebbe effettuare e per i quali non ne vediamo neanche l’ombra? A chi conviene la sopravvivenza forzata di questa azienda da sempre fallimentare, che produce il quasi nulla e che non serve alla città? é solo una questione di politica poltronara? oppure serve solo ad espletare servizi e favori ai soliti amici e parenti, ed agli amici degli amici? Bene,mi raccomando finanzieri,cerchiamo di capire i motivi per i quali i gelesi sono costretti a tirare fuori fior di quattrini, per servizi inesistenti che non ricevono?

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