Marittimi protestano: da mesi senza lavoro. “Imprenditori violano accordi”

 
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Gela. Da mesi senza lavoro e in attesa di una chiamata dai dirigenti del gruppo Eureco, subentrati a quelli di Siciliana salvataggi nella gestione del servizio di rimorchiatori all’interno del porto isola.

Per questa ragione, sindacati e lavoratori hanno dato vita ad un sit in di protesta davanti alla sede della capitaneria di porto.
“E’ giunta l’ora di fare chiarezza – dice il sindacalista della Filt Cgil Pino Lombardo – ci sono aziende che lavorano per conto di Eni, praticamente senza fare sforzi e con perdite inesistenti. Nonostante ciò, i responsabili di queste società persistono nella violazione degli accordi contrattuali. I lavoratori che cercano di denunciare vengono sistematicamente messi da parte. Tutto ciò accade tra i marittimi così come nell’autotrasporto”.
Sindacati e lavoratori, quindi, continuano ad attendere risposte mai giunte. “Che fine ha fatto il bando che avrebbe dovuto assegnare definitivamente il servizio? – si chiedono i lavoratori in protesta – le nostre famiglie sono rimaste senza supporti economici. Alcuni colleghi hanno lavorato ininterrottamente per trent’anni e, adesso, si trovano senza niente”.
Rosaria Scicolone e Pino Lombardo, sostenuti dal segretario della camera del lavoro Ignazio Giudice, hanno già chiesto un incontro al prefetto di Caltanissetta.
“Ogni posto di lavoro perso – ammettono proprio Giudice e Scicolone – è una sconfitta letale per la città e per la sua economia. Bisogna dire basta a certi giochi condotti solo sulla pelle dei lavoratori”. I circa venti marittimi ex Siciliana salvataggi, così, attendono notizie sul loro prossimo futuro.
“Qualcuno – continua Pino Lombardo – deve svegliarsi. Si parla tanto della sicurezza all’interno del porto isola e la commissione sicurezza, della quale faccio parte come componente sindacale, non è mai stata convocata. E’ facile fare imprenditoria a costo zero senza rischiare di tasca propria. In ogni caso, continueremo a denunciare gli abusi che molti lavoratori ci hanno segnalato. L’appartenenza al sindacato non può essere un fattore di discredito”.
Al presidio di ieri mattina, erano presenti gli esponenti locali di Sinistra Ecologia e Libertà Monia Cassarà e Francesco Castellana.
“E’ assurdo, davanti a venti lavoratori che reclamano solo un diritto basilare – dicono – nessuno interviene. Da mesi, si aspetta solo una risposta e, invece, non si sa nulla del bando. Questa città rischia di morire perché si preferisce l’interesse personale alla tutela del lavoro”.

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