Gela. Revocati gli arresti domiciliari, torna in libertà una donna che, ad inizio febbraio, era stata fermata dai carabinieri del reparto territoriale, insieme al marito, il trentasettenne Graziano Biundo. I militari trovarono circa trenta grammi di cocaina. I due, in auto, ritornavano da Catania. La cocaina era nella tasca del giubbotto indossato dalla donna. Biundo venne trasferito in carcere a Balate, dove è ancora detenuto, mentre alla consorte vennero imposti i domiciliari. La difesa, sostenuta dall’avvocato Salvo Macrì, davanti ai giudici del riesame di Caltanissetta, è riuscita a dimostrare come la donna non sapesse nulla della droga, acquistata invece dal marito. Biundo gliela avrebbe passata, solo quando si accorse della presenza dei carabinieri lungo la statale 117 bis Gela-Catania, praticamente alle porte della città.
La cocaina trovata dai carabinieri. La donna, nel tentativo di evitare i controlli, l’avrebbe nascosta in tasca. Il difensore ha ribadito la totale estraneità ai fatti dell’indagata. Una linea accolta dai giudici nisseni, che hanno revocato i domiciliari. Già durante l’interrogatorio di garanzia, Biundo, che ha diversi precedenti dello stesso tipo, ha scagionato la moglie, ammettendo che la cocaina l’aveva acquistata a sua insaputa.