Gela. Il questore calabrese Guido Marino è da ieri cittadino onorario gelese. Ha voluto accanto a se la moglie Teresa Bonfiglio, per condividere la gioia durante la cerimonia che si è tenuta ieri nei locali dell’ex chiesetta di San Biagio.
E’ stato il sindaco Angelo Fasulo a consegnargli il prestigioso conferimento alla presenza di Renzo Caponetti, presidente dell’associazione antiracket “Giordano”, e alle massime autorità civili e militari della provincia, dal prefetto Carmine Valente, al Procuratore Lucia Lotti, al presidente del tribunale Alberto Leone e al questore Filippo Nicastro.
”Durante il periodo trascorso presso la questura di Caltanissetta – ha detto il sindaco Fasulo – il questore Marino si è distinto per la sua grande carica umana con la quale è stato vicino ai giovani e ai più deboli e che gli ha consentito di diventare per tutti uno dei simboli dell’impegno per la rinascita del territorio attraverso il contrasto di ogni forma di illegalità. Annoverare tra i figli di Gela il Questore Marino rappresenta per ciascuno di noi lo stimolo a impegnarsi secondo le proprie forze affinché si favorisca quotidianamente lo sviluppo civile e dignitoso della nostra città”.
“E’ un segnale di affetto e stima a un’intera istituzione che non si è mai risparmiata in nessun fronte – spiega Marino – Rischierei di apparire uno sprovveduto se lo considerassi un riconoscimento alla mia persona. Da un punto di vista personale non può che rafforzare il rapporto di amore che ho avuto per questo territorio. Chi continua a parlare di Gela come sinonimo di mafia o è fuori di testa o non conosce la storia, non accorgendosi che Gela è diventata capitale dell’antimafia”.
Rivolgendosi agli imprenditori, il questore ha detto che “la strada è tracciata per chi ha iniziato a opporsi alla mafia e al racket. Bisogna continuare in questo modo”.