ROMA (ITALPRESS) – Conflavoro Pmi ha partecipato oggi all’audizione delle commissioni di Camera e Senato riunite sulla Legge di Bilancio. Il presidente nazionale Roberto Capobianco ha presentato alcune delle richieste a tutela e sviluppo delle imprese italiane elaborate dall’associazione inviate a parlamento e governo. Tra le istanze di Conflavoro, contributi a fondo perduto per qualsiasi attività a prescindere dal codice Ateco, sgravi sulle bollette per tutto il 2020, abrogazione Imu e conferma del taglio Irap per il 2021. E ancora: stop ai versamenti Iva per tutto il 2020 per chi ha subito un calo di almeno del 10% dei ricavi, restituzione del già versato con rimborso diretto o credito d’imposta al 100% e abbattimento delle tasse alle imprese scaglionato in base alla percentuale di fatturato perso, da rinviare comunque a dopo la fine dello stato di emergenza. Da Conflavoro, poi, ribadita la richiesta di congelamento per i costi fissi, che sono una vera spada di Damocle sulla testa degli imprenditori, e ribadita anche la necessità di introdurre un ‘decreto Affittì che la stessa associazione sta promuovendo da mesi al fine di tutelare tanto i proprietari degli immobili quanto le imprese locatarie impossibilitate a pagare il canone. “Sono due le strade maestre da perseguire: misure economiche urgenti durante lo stato di emergenza – ha evidenzia Roberto Capobianco ai parlamentari – e visione e progettualità con delle misure a lungo periodo per il rilancio e il futuro della nostra economia e dunque del Paese. Chiaro quindi che debba esserci, nell’immediato futuro, l’abbattimento del costo del lavoro, la decontribuzione per le nuove assunzioni senza limiti di età, la rivisitazione e una maggiore omogeneità degli ammortizzatori sociali, nonchè un deciso impegno a favore di turismo e ristorazione che escono in ginocchio da questa crisi, ma che dovranno tornare a essere tra i maggiori traini per la ripartenza già dalla prossima primavera”. “Per marzo – ha quindi concluso il presidente di Conflavoro – insistiamo sul fatto che dovrà quanto meno essere ben avviato un piano di incentivi e contributi a fondo perduto per le imprese, altrimenti, con lo sblocco dei licenziamenti, il panorama diventerà davvero drammatico per tutti. Per troppi anni abbiamo avuto politiche del lavoro poco attive e molto lente: adesso serve mettere l’impresa al centro di tutto e ‘celerità’ deve diventare la parola d’ordine”.(ITALPRESS).