Gela. Manifesti a lutto per la “morte” della Raffineria. “E’ venuta a mancare la signora Raffineria Eni di Gela, di Matteo Renzi, anni 53. Ne danno il triste annuncio i saldatori, tubisti, meccanici, carpentieri e lavoratori tutti”.
Messa con tutti i parroci cittadini al presidio di Enimed, sulla statale 117 Gela-Catania. I blocchi continuano mentre da pochi minuti è iniziato il vertice al Ministero dello Sviluppo Economico dove sono presidenti il sindaco Domenico Messinese ed il vice Simone Siciliano. I presidi permanenti alle strade di accesso di Gela sono raddoppiati. Agli operai licenziati dalle imprese dell’indotto rimasti senza lavoro con l’avvio della riconversione della fabbrica Eni si sono aggiunti i dipendenti di Rage (Raffineria Gela) ed Enimed oltre che gli edili. Per loro non esiste ancora l’incubo della disoccupazione. Sanno che la nuova Raffineria ecologica garantirà lavoro solo a 380 unità. Chiedono però il rispetto degli accordi sottoscritti al ministero dello Sviluppo economico a novembre del 2014, temendo la definitiva dismissione della fabbrica gelese.
Il vescovo Gisana lancia un appello. “Preghiamo affinchè il Signore converta i politici ed Eni che preferisce affidare commesse di lavoro ad imprese non gelesi perchè più competitive. Questo andazzo deve mutare”.