Gela. Ieri, hanno riempito le strade del percorso definito per la manifestazione nazionale indetta dalla Cgil. Almeno duecentomila partecipanti, da ogni parte d’Italia, hanno aderito alla piattaforma rivendicativa del sindacato, per un lavoro degno, per la Costituzione e per un’inversione di rotta che non passa invece dalle politiche del governo, fortemente contestate. Una folta delegazione intercategoriale è partita anche dalla città per raggiungere Roma. C’erano i segretari delle diverse sigle Cgil e la rappresentanza confederale, con il segretario Rosanna Moncada, insieme ai rappresentanti regionali, compreso Ignazio Giudice della segreteria siciliana.
Nelle scorse settimane, sul territorio, si soni susseguite le assemblee nei luoghi di lavoro, organizzate proprio in preparazione del corteo romano che ha dato riscontri in termini numerici e non solo.
Ancora una volta, il segretario nazionale Cgil Maurizio Landini, le tante sigle in piazza e partiti politici che hanno aderito, come Pd e Movimento cinquestelle, sono tornati a chiedere il salario minimo e una rete di tutele vere per i lavoratori.
“Cinque o sei euro all’ora sono paghe da fame, inaccettabili”, ha detto Landini.