Gela. È stato Pino Maniaci, giornalista di inchiesta e fondatore di TeleJato, la tv che da Partinico è riuscita a scardinare diversi meccanismi affaristici mafiosi clientelari grazie alle inchieste condotte, ad animare l’ultimo appuntamento de “I Mercoledì di cronaca”, promossa dalla società Finmedia, editrice del Quotidiano di Gela e Telegela. Durante l’incontro a cui hanno partecipato tantissime persone Pino Maniaci ha raccontato le sue inchieste più note, scaturite in una indagine giudiziaria che ha portato alla condanna, confermata in appello, dell’ex giudice Silvana Saguto e dei suoi stretti collaboratori, quella sull’uso illecito dei beni confiscati alla mafia. L’inchiesta giornalistica sulla mala gestione dei beni sequestrati dalla sezione Misure di prevenzione del Tribunale di Palermo sotto la presidenza della Saguto ha scoperchiato un vaso di Pandora che ha minato alla base il cerchio magico dell’Antimafia di facciata. Il 12 gennaio 2016, Reporter Senza Frontiere ha inserito Pino Maniaci tra i 100 eroi mondiali dell’informazione. Le vicende della Saguto, dopo i servizi de “Le Iene” sono state raccontate nella serie originale Netflix del 2021 “Vendetta, guerra nell’antimafia”, che vede protagonista lo stesso Maniaci.
“fare inchiesta è un dovere per TeleJato – ha detto Maniaci – dentro il tribunale di Palermo c’era la mafia dell’antimafia. Un cerchio magico che ha portato alla condanna, anche in appello, di diciassette persone. Dico qualcosa anche di pesante, sono convinto che la mafia debba continuare ad esistere altrimenti avremmo l’antimafia disoccupata. E oggi abbiamo i mafiosi con il reddito di cittadinanza e gli antimafiosi con i soldi”. Considerazioni che Maniaci ha riproposto nel corso dell’incontro, in un periodo nel quale in città la procura ha acceso la luce proprio sull’operato di alcuni rappresentanti di spicco dell’associazione antiracket, ora rimasta priva di una guida. La rassegna è realizzata con il Patrocinio del Comune di Gela-Assessorato allo Sport, Turismo e Spettacolo e di Assostampa Sicilia.