Gela. Il contagio Covid, in città, da alcune settimane è diventato nuovamente preoccupante, con un’impennata confermata anche dai numeri, registrati da Asp. In uno scenario da contagio diffuso, con il virus che purtroppo corre veloce, per tanti positivi la disavventura può generare ulteriori conseguenze. Ad oggi, infatti, non sono mai state avviate le strutture, che avrebbero dovuto ospitare positivi al Covid. E’ il caso di pazienti che non dispongono di abitazioni, nelle quali poter proseguire il periodo di isolamento domiciliare, senza contatti con familiari o altri congiunti. I cosiddetti Covid hotel, in città, non sono mai partiti, nonostante gli avvisi pubblici di Asp. Strutture vere e proprie non ce ne sono e c’è chi si trova a sostenere vere e proprie odissee sanitarie. E’ il caso di un’anziana, che negli scorsi giorni è risultata positiva al Covid, ma senza sintomi. A casa propria, dove vive insieme alle badanti che la assistono, non può far ritorno, perché altrimenti rischierebbe di diffondere il contagio.
Così, è costretta a stare al “Vittorio Emanuele”, pur senza essere in gravi condizioni, con personale medico che di certo ha altre priorità, soprattutto con il contagio ripreso in maniera virulenta. Pare che, allo stato, anche altri anziani si trovino nella stessa situazione. Non ci sono Covid hotel e al contempo manca una Rsa Covid, che possa farsi carico dei positivi, anziani e più fragili.