Gela. In ospedale una visita medica specialistica viene fissata a data da destinarsi anche dopo un’attesa di dieci mesi, in barba alla legge che limita a 30 giorni il periodo intercorso tra la prenotazione e l’esame. Stamattina, sedici utenti hanno dovuto costatare in prima persona l’inefficienza del sistema sanitario di via Palazzi. Alla base del malcontento ci sarebbe la solita carenza di apparecchiature, nella fattispecie di ecografi, che avrebbe impedito al medico in forza presso l’ospedale di Niscemi di effettuare le visite programmate.
Gli ecografi funzionanti a disposizione del presidio ospedaliero “Vittorio Emanuele”, diretto da Luciano Fiorella, sarebbero cinque e, invece, quattro quelli rotti e mai sostituiti. E’ utopistico pensare di ricorrere agli ecografi in dotazione alle unità operative di Pediatria e Radiologia in quanto incompatibili. Non è dato sapere, invece, quali motivazioni avrebbero ostacolato l’impiego di quello in uso in Urologia, unità apparentemente meno critica rispetto ad Ostetricia e Senologia che dispongono complessivamente di appena due ecografi funzionanti. A rendere più amaro il malcontento è il perdurare da cinque mesi di questa situazione, già segnalata anche dalla nostra redazione.
Questa è il risultato di una politica locale
che anziché andare a chiedere servizi e apparecchiature per la città vanno a risolvere i loro problemi personali è una vera vergogna
fra’ un po’ li vedremo in giro a chiedere i voti ai cittadini mandateli a quel paese non meritano nemmeno la cittadinanza GELESE