Malattie infettive declassato, paziente affetto da tubercolosi resta 5 giorni al Pronto soccorso

 
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Gela. Affetto da tubercolosi è rimasto ricoverato in una stanza del Pronto soccorso perché il servizio di Malattie infettive non è attivo.

Il paziente, un extracomunitario ospite in un centro di accoglienza, è stato trasferito solo nel oggi pomeriggio ad Enna a bordo di un’ambulanza.

L’esito positivo dell’esame di laboratorio, giunto a distanza di cinque giorni dal ricovero del malcapitato, ha fatto scattare l’emergenza.

L’episodio accende i riflettori sulla sicurezza tra le corsie dell’ospedale, sempre più precaria causa il ridimensionamento di unità operative vitali qual è Malattie infettive.

Tuonano come una beffa le parole usate dal presidente della Regione, Rosario Crocetta, nel commentare il declassamento di alcuni servizi. “Che senso ha avere posti letti in strutture che non servono. Bisogna guardare nel complesso la vicenda – dice Crocetta – Se qualche reparto decrementa è perché non attrattivo o esistono duplicazioni nel territorio”.

Cosi, in città, la sanità rimane ancorata ai proclami e alle promesse avanzate da Rosario Crocetta, dal manager dell’Asp, Carmelo Iacono, e dallo stesso direttore del presidio ospedaliero “Vittorio Emanuele”, Luciano Fiorella, che aveva ordinato il ridimensionamento delle attività di Malattie infettive per l’improvvisa assenza di una camera a pressione negativa. Dall’estate dello scorso anno le emergenze vengono dirottate all’ospedale Sant’Elia di Caltanissetta. In attesa del bando di dirigente, tra le corsie dell’ospedale di via Palazzi, l’assistenza viene garantita da un solo medico.

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