Gela. Se poteva esserci ancora qualche dubbio (forse solo formale piuttosto che di sostanza politica), adesso è un fatto conclamato. La maggioranza del sindaco Lucio Greco boccheggia, stretta tra scontri interni, ancora più plateali. Come se non fossero bastate le diatribe che hanno preceduto l’ufficializzazione della giunta-bis, i pro-Greco inciampano pure sull’emergenza Coronavirus, quasi una fobia in città. Un tilt istituzionale che, inutile nasconderlo, cela evidenti problemi di convivenza politica. Gli “inquilini” più scomodi, al momento, sembrano i dem. La dirigenza cittadina del Pd non ha fatto nulla per nascondere la contrarietà alle ultime scelte del sindaco, solo l’apice di un misunderstanding che va avanti da mesi. I democratici sono parte attiva di un fronte critico, interno alla maggioranza, che fino ad oggi non si è mai nascosto. Ad inizio settimana, il presidente del consiglio comunale Salvatore Sammito, riferimento del sindaco Lucio Greco, ha reso nota una comunicazione, inoltrata all’assessore all’ambiente Grazia Robilatte (in quota Pd) e al dirigente del settore. Nella missiva, chiedeva di accelerare, avviando attività di sanificazione e disinfezione degli istituti scolastici che ricadono sotto la competenza dell’ente. Un “clamore”, almeno così l’ha inteso l’assessore Robilatte, che ha fatto partire la frecciata della democratica. In una nota, probabilmente inoltrata alla stampa, pur rassicurando l’intera cittadinanza sul fatto che le attività di sanificazione e disinfezione sono partite insieme al monitoraggio, esordisce subito all’attacco. “Premetto che la scelta di informare la cittadinanza su un documento interno appare inopportuna – ha scritto riferendosi alla nota di Sammito – e contribuisce ad alimentare fobie e preoccupazioni, già provate dalla situazione oggettiva”. Il presidente viene richiamato all’ordine, cosa che ha fatto esplodere lo scontro. Un’altra fedelissima del sindaco, l’ex dem Romina Morselli (ora consigliere di “Un’Altra Gela”), ha usato la sua pagina facebook per contrattaccare, senza adottare troppe precauzioni istituzionali. “Inaccettabili accuse rivolte al presidente del consiglio Salvatore Sammito da parte di un amministratore alleato – scrive Morselli – solidarietà all’amico, all’uomo nonché al vertice del consiglio comunale che ha solo fatto il suo dovere e tutto ciò che compete ad un rappresentante delle istituzioni e che è solo vittima di uno scontro che non ha nulla di politico ma che compete ad un livello diverso che attiene a questioni legate alle prossime competizioni regionali, le quali sono ancora troppo distanti per annebbiare la nostra mente distogliendola dai veri problemi attuali della città. Se con un occhio si guarda già a Palermo fatelo pure ma lottando sui temi veri che riguardano il territorio non di certo denigrando l’altro. Questa è “follia politica ed istituzionale”.
Il vicepresidente della commissione bilancio non ci ha pensato due volte, facendo capire come in realtà i dem vogliano colpire Sammito (possibile candidato alle regionali forse in quota Forza Italia), per favorire la corsa di un altro papabile, il segretario cittadino dem Peppe Di Cristina, che ha rinnovato la fiducia all’assessore Robilatte. La catena politica che va da Sammito a Morselli, guarda all’assessore regionale forzista Marco Falcone, e non sembra gradire troppo lo spazio politico reclamato dai dem nell’alleanza di Greco. Dai banchi dei consiglieri del Pd sono arrivati affondi, che probabilmente neanche il sindaco si sarebbe aspettato, almeno non così taglienti. L’ex presidente del consiglio comunale Alessandra Ascia, tra i più vicini a Di Cristina, ha addirittura parlato di un sindaco che deve ancora dimostrare di avere la “levatura” da capo dell’amministrazione. Forse, la fobia del Coronavirus ha fatto saltare il tappo degli “arcobaleno”.