Gela. “La giunta? Dovrebbero prendere atto della loro incapacità amministrativa. Vorrei capire cosa abbiano verificato il sindaco e i suoi alleati. Forse, era la verifica del disastro”. Il consigliere comunale Gabriele Pellegrino, che tra le fila dell’attuale opposizione al sindaco Lucio Greco è stato quello più votato, esclude che l’amministrazione possa andare incontro ad una nuova fase, nonostante la verifica politica di inizio anno. “Sarei il primo a voler votare atti che possano fare gli interessi della città – dice ancora – ma non ne vedo. Di certo, non posso condividere quelli che arrivano in consiglio comunale il 27 dicembre, a ridosso di fine anno”. Pellegrino, che fa parte del gruppo di “Avanti Gela”, ne ha anche per la maggioranza del primo cittadino. “Contestano l’operato dei dirigenti del Comune – spiega ancora – gli stessi dirigenti confermati dal loro sindaco e a fine anno anche premiati. Mi sembra veramente assurdo”. Per l’esponente del centrodestra locale, la città si trova a fronteggiare una situazione al limite. “Si celebra il fatto che sia stato asfaltato un tratto di via Cicerone – spiega ancora – ma è questo il cambiamento che aveva promesso il sindaco? Dobbiamo esultare per un tratto di strada asfaltato? Basta fare un giro nei quartieri e si capirà che la gente è sempre più sfiduciata e lontana dalla politica”. Il consigliere rilancia anche sui temi di riferimento del sindaco Lucio Greco. “Perché non fa chiarezza sui rapporti con Eni? – continua – un giorno, sembra avversare l’azienda; quello successivo, invece, ci dialoga. Qual è la sua vera posizione? Sul futuro del contratto con Caltaqua, cosa ha deciso di fare? Questa non è opposizione fine a sé stessa. La città chiede un cambio di passo, che non c’è stato”.
A fine mese, la coalizione di centrodestra, alla quale Pellegrino ha assicurato un consistente numero di voti al termine delle amministrative, si gioca la carta del ricorso per l’annullamento dell’esito elettorale. Il consigliere di “Avanti Gela” fa capire di non condividere affatto le dichiarazioni dell’alleato centrista Ennio Di Pietro, anche lui fautore dell’azione al Tar, ma che non farà ricorso al Cga, qualora arrivasse una pronuncia non favorevole. “Perché non dovremmo fare appello? – aggiunge Pellegrino – la legge lo consente. Questo non significa che se il ricorso venisse respinto, ci rivolgeremo sicuramente al Cga, ma di certo decideremo insieme. La legge è uguale per tutti e rivolgersi al Cga non significa infrangerla. Sta passando il messaggio che l’azione al Tar sia contro la volontà dei cittadini, ma non è cosi. La maggioranza sta vivendo con il patema di questo ricorso. Parliamo di una maggioranza che non riesce a dialogare neanche al proprio interno”. Le parole di Pellegrino, probabilmente, sono un primo segnale. La coalizione di centrodestra, uscita sconfitta alle amministrative, potrebbe andare incontro a qualche assestamento, a cominciare dal rapporto con l’area centrista.