Maggioranza, caso Lupo e non solo: Di Stefano tira dritto, niente verifiche e priorità agli atti
Per ora, non solo con la corsa al bilancio ma pure con l'emergenza sanità, il borsino degli impegni istituzionali e per la città è piuttosto occupato. Verranno altre "stagioni" e la governance politica in municipio potrebbe risentirne


Gela. La vicenda del consigliere comunale Lucia Lupo, che ha lasciato i cinquestelle per aderire a “Grande Sicilia”, entità politica nella quale è confluita l'Mpa, chiaramente sta generando parecchie ripercussioni, in maggior parte non esternate ma che si fanno sentire nei rapporti interni alla maggioranza del sindaco Di Stefano. Il primo cittadino ne è consapevole e lo ha riferito non appena la scelta del consigliere Lupo è diventata ufficiale. I pentastellati non hanno gradito il modus operandi né dell'ormai ex consigliere del loro gruppo né dei lombardiani, che adesso possono fregiarsi di un gruppo al civico consesso e di un assessore, presente in giunta fin dall'inizio. Gli esponenti Mpa hanno cercato di rintuzzare i malumori ma allo stesso tempo si aspettano di non essere visti come “estranei” nel “modello Gela”. Diverse loro mosse, con in testa l'appoggio a Tesauro e a Forza Italia alle provinciali e appunto il caso Lupo, non favoriscono il lieto fine negli equilibri dell'alleanza del primo cittadino. I pentastellati perdono un pezzo in favore dei lombardiani: passaggio che potrebbe non essere del tutto amorfo quanto a conseguenze in un percorso di riorganizzazione interna della coalizione e del governo cittadino. Il sindaco, però, non cambia passo né tono politico. Già mesi fa, pure a conclusione delle provinciali che non gli hanno arriso e consapevole della strategia Mpa che lo ha nettamente sfavorito, comunicò a tutti i suoi che non avrebbe messo mano a rimescolamenti in giunta e negli assetti generali. Adesso, non muta lo scenario. Sicuramente, avrebbe voluto che il passaggio di Lupo all'Mpa venisse gestito in maniera diversa (secondo qualcuno lui stesso era conscio che si stava per concretizzare), ma non ha intenzione di farne ragione per un confronto politico o per l'ennesimo tavolo di verifica. L'attenzione è agli impegni amministrativi e in primis al bilancio stabilmente riequilibrato, ormai diventato non solo obiettivo programmatico essenziale ma vero e proprio cruccio. Altri slittamenti non sono ammissibili, per Di Stefano. Entro settembre lo strumento finanziario va approvato, almeno questa sembra la road map, che ha subito parecchi stop nel corso dei mesi. Di Stefano preferisce - questo traspare - che siano gli alleati, all'interno dei rispettivi partiti o movimenti, a fare una disamina politica o a delineare i passi successivi. La vicenda Lupo così come potenziali aspirazioni dei suoi alleati, in una ipotetica geografia rivista del governo cittadino, sono da catalogare tra le “questioni interne” che ognuno dovrà affrontare tra le proprie mura. In serata, i dem si sono riuniti. Si è tenuta la direzione, che pare comunque non abbia troppo toccato le vicende del governo cittadino, se non per confermare il supporto al sindaco e al “modello Gela”. I democratici non intendono aprire duelli nell'alleanza ma a bilancio approvato vorranno fare qualche calcolo in più, attendendosi dal sindaco la “giusta rappresentanza”. Domani, una riunione si terrà pure sotto le insegne M5s, con il gruppo territoriale, che come capita sovente nel fine settimana, farà il sunto della situazione e probabilmente ci saranno accenni a quanto accaduto con l'ex Lupo. Nessuno, nel fronte progressista, sembra innamorato politicamente degli autonomisti e delle ultime strategie che hanno messo in campo. Pure questo potrebbe essere un capitolo da non sottovalutare per il primo cittadino. Come abbiamo riferito, la sua tendenza ad “assolvere” politicamente i lombardiani non piace a tutti gli alleati. Non saranno mesi facili per Di Stefano e la politica si farà sentire. Per ora, non solo con la corsa al bilancio ma pure con l'emergenza sanità, il borsino degli impegni istituzionali e per la città è piuttosto occupato. Verranno altre "stagioni" e la governance politica in municipio potrebbe risentirne.