Gela. Numeri decisamente distanti da quelli “bulgari” di un anno fa, malumori e scelte che non sempre combaciano con la linea della giunta. Anche il voto in aula consiliare sul regolamento Tari, che deve ancora essere approvato, sta confermando che tra gli “arcobaleno” del sindaco Lucio Greco la concordia politica non è proprio a portata di mano. Spesso i banchi sono vuoti, mentre l’avvocato tenta di far quadrare i conti, che ancora non tornano. La tensione interna, che si respira tra gli alleati, la percepiscono anche i consiglieri più vicini all’avvocato. “Voglio sperare che i numeri registrati in aula sul regolamento Tari non siano da legare né a malumori interni alla maggioranza né ad un certo disimpegno istituzionale – dice il consigliere di “Un’Altra Gela” Romina Morselli – il sindaco ha garantito piena rappresentanza istituzionale a tutte le anime politiche che lo hanno sostenuto e fanno parte della maggioranza. Non ci sono consiglieri di serie A e consiglieri di serie B. Cerca di portare avanti il programma, affidandosi ad esponenti che sono espressione dei gruppi rappresentanti in aula consiliare. Da questo punto di vista, farei fatica a comprendere possibili messaggi politici indirizzati al sindaco, che poi si concretizzano con assenze strategiche o posizioni differenti”.
Morselli, che è vicepresidente della commissione consiliare bilancio e che voci insistenti danno tra le possibili soluzioni per risolvere il rebus dell’assessore da nominare, non esclude che i tempi lunghi per il voto sul regolamento Tari possano avere anche un’altra interpretazione politica. “Posso ipotizzare – aggiunge – magari la volontà di mettere politicamente in guardia l’Udc, dato che il regolamento è stato portato in aula dall’assessore Danilo Giordano e non tutti gli alleati hanno condiviso l’ingresso in giunta dei centristi. Potrebbe ancora esserci una certa diffidenza. E’ una mia valutazione e spero di sbagliarmi”. Il consigliere ritorna sui rapporti tra maggioranza e Pd, interrotti prima dell’estate, con l’addio dem e le dimissioni dell’ex assessore Grazia Robilatte. Parole che sembrano rafforzare le distanze politiche. “Nonostante la scelta, secondo me incomprensibile, fatta dal Pd – aggiunge – il sindaco ha continuato ad avere un profondo rispetto verso quel partito, ma noto che non viene ripagato con la stessa moneta, dato che i dem ci attaccano in continuazione e ci hanno accusati di aver autorizzato nuovamente i servizi aggiuntivi per la gestione delle attività di raccolta e smaltimento dei rifiuti in città”. I “turbamenti” degli alleati del sindaco ci sono tutti e neanche le ultime nomine sembrano aver tacitato le anime ancora in antitesi con le scelte dell’avvocato.