Mafia e droga, traffico di stupefacenti alimentava i clan: chiuse le indagini dopo il blitz “Ianus”

 
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Gela. Una maxi inchiesta che seguendo i flussi del traffico di droga ha portato i magistrati della Dda di Caltanissetta a ricostruire i nuovi organigrammi criminali di Cosa nostra locale. Le indagini legate al blitz “Ianus” sono state chiuse. In totale, sono sessantaquattro i coinvolti. Per gli investigatori, alla testa della famiglia Rinzivillo c’erano soprattutto il cinquantaduenne Giuseppe Tasca e il trentatreenne Giuseppe Pasqualino. Ai vertici del gruppo Emmanuello, invece, il comando sarebbe andato al quarantatreenne Crocifisso Di Gennaro, strettamente coadiuvato dal quarantatreenne Manuel Ieva e dal trentaquattrenne Alessandro Pellegrino. Quello della droga, come confermato da altre inchieste che toccarono diversi dei coinvolti nel blitz “Ianus”, era il target prioritario. I punti di contatto per l’approvvigionamento erano concentrati, tra gli altri, nella zona etnea e in Calabria. Sul territorio locale, invece, l’organizzazione avrebbe avuto la disponibilità di diverse piantagioni in aree rurali. Capi, gregari e staffette, pare fossero strutturati secondo regole precise, sempre sotto l’ombrello criminale di Cosa nostra che sfruttava gli introiti pure per investire.

Le indagini sono state chiuse per Giuseppe Tasca, Ignazio Agrò, Vincenzo Alberto Alabiso, Giuseppe Alaimo, Massimiliano Astuti, Gianluca Attardo, Salvatore Azzarelli, Giuseppina Bonanno, Giuseppe Borgese, Salvatore Castorina, Benedetto Giuseppe Curvà, Alberto Pasquale Di Dio, Crocifisso Di Gennaro, Giacomo Di Noto, Giuseppe Domicoli, Graziana Domicoli, Maurizio Domicoli, Vincenzo Donzella, Brahallan Ivan Escobar Buritica, Dario Gagliano, Gioacchino Giorgio, Rosario Greco, Rocco Grillo, Manuel Ieva, Giuseppa Lauretta, Angelo Lorefice, Daniele Mangiagli, Luca Marino, Loredana Marsala, Marius Vasile Martin, Vincenzo Mazzola, Salvatore Mezzasalma, Diego Milazzo (1984), Diego Milazzo (1994), Morena Milazzo, Orazio Monteserrato, Salvatore Nocera, Mohamed Matar Hassan Omar, Nicola Palena, Fabio Palumbo, Emanuele Pantano, Andrei Pascal, Giuseppe Pasqualino, Alessandro Pellegrino, Alessandro Peritore, Calogero Orazio Peritore, Antonio Rapicavoli, Mirko Salvatore Rapisarda, Dario Rinzivillo, Giovanni Rinzivillo, Rocco Rinzivillo, Samuele Rinzivillo, Vincenzo Romano, Vincenzo Scerra, Carmelo Scilio, Filippo Scordino, Giuliano Giovanni Scordino, Luigi Scuderi, Giuseppe Sicurella, Giuseppe Sinatra, Antonio Solazzo, Salvatore Taormina, Giuseppe Terrasi, Mario Tomaselli e Giuseppe Verdelli. Sono difesi dagli avvocati Flavio Sinatra, Davide Limoncello, Carmelo Tuccio, Salvo Macrì, Angelo Cafà, Cristina Alfieri, Rosario Prudenti, Domenico Cacocciola, Maria Lucia D’Anna, Teres Raguccia, Salvatore Bruzillà, Dario Polizza Favaloro, Salvatore Pace, Giuseppe Cascino, Luigi Zinno, Andrea Giannino, Carmelo Terranova, Rocco Cutini, Filippo Spina, Alfonso Abate, Luca Cianferoni, Danilo Tipo, Giacomo Ventura, Paolo Ingrao, Antonio Montana, Calogero Meli, Gioacchino Marletta, Debora Speciale, Ninni Giardina, Raffaela Nastasi, Giovanni Lomonaco, Salvatore Pennica e Giuseppe Dacquì.

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