Mafia e droga, ci sono i primi rinvii a giudizio dopo il blitz “Malleus”: niente patteggiamenti

 
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Gela. Niente patteggiamento per dieci degli indagati nell’inchiesta antimafia “Malleus”. Non si è raggiunto l’accordo. I loro difensori e il pubblico ministero della Direzione distrettuale antimafia di Caltanissetta non hanno raggiunto l’accordo davanti al gup del tribunale nisseno Francesco Lauricella. Sono tutti accusati di aver fatto parte del riorganizzato clan Rinzivillo, finanziato soprattutto per il tramite dello spaccio di droga. Ad optare per l’eventuale patteggiamento erano stati i difensori di Roberto Cosentino, Vincenzo Florio, Giacomo e Massimo Gerbino, Giuseppe Mangiameli, Baldasarre Nicosia, Alessandro e Davide Pardo, Antonio Radicia e Gaetano Smecca. Per questa ragione, le difese hanno ripiegato su riti differenti, soprattutto chiedendo di accedere al giudizio abbreviato come già indicato nella precedente udienza dai legali di Ivan Casciana, Giuseppe Domicoli, Giuseppe Placenti, Giuseppe Schembri e Salvatore Stimolo.

Per i difensori non facevano parte di un clan. Nello stesso filone d’inchiesta, sono stati invece i legali di fiducia di Valerio Longo, Domenico Trespoli, Giuseppe Lumia e Salvatore Di Nicola ad esporre le rispettive conclusioni a difesa degli assistiti che non hanno scelto riti alternativi. Per loro i magistrati della Direzione distrettuale antimafia di Caltanissetta hanno comunque chiesto il rinvio a giudizio. Gli avvocati Salvo Macrì, Flavio Sinatra, Cristina Alfieri e Giovanni Lomonaco hanno contestato le richieste arrivate dai magistrati e soprattutto l’esito della stessa inchiesta “Malleus”. In sostanza, nessuno dei loro assistiti avrebbe mai fatto parte del clan Rinzivillo. Proprio l’avvocato Macrì, per conto di Salvatore Di Nicola, ha sottolineato come non siano emersi elementi a carico del giovane tali da poterlo collegare sia al clan sia al gruppo di spacciatori che avrebbe finanziato la famiglia mafiosa. La decisione del giudice dell’udienza preliminare Francesco Lauricella arriverà lunedì.

Tre rinviati a giudizio. Sono stati già rinviati a giudizio, invece, tre dei quattro indagati finiti anche in un secondo filone d’indagine relativo proprio allo spaccio di droga. Una decisione in tal senso è stata adottata dal gup David Salvucci nei confronti di Giacomo Gerbino, Baldasarre Nicosia e Massimo Gerbino mentre Antonio Radicia ha scelto il giudizio abbreviato. Nel pool di difesa ci sono anche gli avvocati Giacomo Ventura, Davide Limoncello, Paola Turco e Danilo Tipo. 

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