Gela. Mafia, appalti e affari. Adesso, sbarca davanti ai giudici della corte d’assise d’appello di Caltanissetta una delle diverse costole dell’inchiesta relativa al giro d’affari dell’azienda Calcestruzzi spa.
La decisione del gup. Davanti ai magistrati, sono chiamati a difendersi il boss Giuseppe Madonia, l’imprenditore Alberto Cammarata, Salvatore Rizza e i collaboratori di giustizia Alberto Ferrauto e Pietro Riggio. Vennero giudicati da una decisione emessa dal gup del tribunale nisseno. Madonia e Rizza, difesi dagli avvocati Flavio Sinatra e Sergio Iacona, furono assolti dalle accuse di concorrenza sleale aggravate dall’appartenza a cosa nostra. Per questa ragione, i magistrati della procura hanno scelto d’impugnare la decisione. Per gli altri imputati, invece, scattarono altrettante condanne. Proprio l’imprenditore Alberto Cammarata fu ritenuto vicino alle organizzazioni mafiose e, adesso, difeso dall’avvocato Giacomo Ventura, cercherà di rispondere dalle accuse. L’imputato si è sempre dichiarato vittima delle richieste estorsive dei clan. In base alle contestazioni, i manager della Calcestruzzi spa avrebbero adottato particolari sistemi di fatturazione degli inerti con l’obiettivo di destinare una parte degli introiti direttamente al pagamento della messa a posto richiesta dai clan locali. Dopo la relazione introduttiva del procuratore generale, spetterà ai legali degli imputati replicare già alla prossima udienza fissata per il 3 marzo.