ROMA (ITALPRESS) – “Nei prossimi anni alle aziende manifatturiere e a quelle dei servizi tipici del Made in Italy, a cominciare da quelle di eccellenza, mancherà una parte consistente della forza lavoro qualificata che serve alla loro crescita. Le aziende di 5 diversi settori ricercheranno 236.000 talenti, molti dei quali manifatturieri”. Lo ha detto Andrea Illy, presidente di Altagamma, la Fondazione cui fanno capo le migliori imprese dell’Alta Industria Culturale e Creativa che promuovono nel mondo lo stile di vita italiano, a margine della Consulta Strategica riunita oggi a Palazzo Montecitorio. In questa occasione è stato presentato il libro “I talenti del fare” a cui hanno contribuito le Imprese Altagamma, Arduino Salatin (preside dell’Istituto Universitario Salesiano di Venezia) per la parte di analisi dei dati e Stefani Micelli (professore dell’Università Ca’ Foscari di Venezia) con un capitolo sui Mestieri del Made in Italy quali elementi fondamentali per la qualità dei nostri prodotti.
Il libro si apre con un contributo del ministro per i Beni e le Attività Culturali, Alberto Bonisoli e del presidente di Altagamma Andrea Illy, che fotografa la situazione ad oggi partendo da una premessa: in Italia la disoccupazione giovanile si attesta al 30%, ossia 7 punti percentuali in più rispetto alla media dell’Unione Europea (23%).
Eppure, nei prossimi cinque anni, le imprese italiane che operano nei settori rappresentati da Altagamma, avranno bisogno di centinaia di migliaia di talenti, per il 70% di figure tecniche e professionali, che, secondo le previsioni elaborate dalla Fondazione, non saranno disponibili.
Per ciascun settore in cui opera la Fondazione, Altagamma ha evidenziato per la prima volta il numero di professionisti di cui si avrà necessità da qui al 2023 e la somma di queste previsioni porta alla cifra significativa di 236.000 persone, di cui circa il 70% sono profili tecnici e professionali: 46.400 nella moda, 18.300 nel design, 49.000 nell’alimentare, 33.220 nell’ospitalità, 89.400 nell’automotive.
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