Macchitella, scontro Gradito – Messinese sul prolungamento di via Mazara del Vallo

 
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Gela. Il bando di completamento di via Mazara del Vallo ha riaperto, involontariamente, la frattura tra il vecchio e il nuovo presidente del comitato di quartiere Macchitella.

Il primo, Gioacchino Gradito, subito dopo l’annuncio da parte del Comune dell’affidamento della gara si è attribuito la paternità dell’iniziativa sottolineando il suo impegno iniziato nel 2006 con una raccolta di firme tra i residenti dell’ormai ex villaggio residenziale Anic e la presentazione in consiglio comunale dell’istanza approvata con parere unanime.

“La verità è molto più complessa – incalza Domenico Messinese, presidente del comitato di quartiere – e parte dalla definizione dell’area, alla presentazione della viabilità del quartiere Macchitella con l’individuazione degli interventi strutturali da realizzare e con le relative priorità, all’inserimento nel piano triennale delle opere pubbliche, alla stesura del progetto, al reperimento dei fondi per la copertura finanziaria, alla dichiarazione di pubblica utilità, all’esproprio dell’area, alla gara per l’aggiudicazione dei lavori e ancora occorre aspettare l’affidamento per potere finalmente iniziare l’opera.

Negli scorsi giorni, invece, un ex consigliere del comune di Gela dopo avere letto un trafiletto su un quotidiano si è attivato per rivendicare l’esclusiva paternità dei lavori di prolungamento di via Mazara del Vallo, in virtù di una mozione presentata nel 2011 e dimenticando che tutti questi passaggi dovuti sono stati possibili grazie ad una attenta programmazione del Comune e nel suo piccolo dal comitato di quartiere Macchitella”.

Secondo Messinese quello di Gradito sarebbe un comportamento molto in voga in città.

“Il sindaco Angelo Fasulo, il commissario dell’Ato idrico CL6, Nando Maurelli, e il responsabile di Caltaqua – accusa Messinese – si sono attribuiti il merito dei lavori di ammodernamento del depuratore di Macchitella e del Cosortile, dove solo grazie all’impegno della società civile il procuratore è intervenuto sequestrando il depuratore che scaricava liquami sul torrente Gattano e a mare”.

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