"Macchitella lab" apre i battenti, Faraci: "Dare continuità con università, start up e istanze della città"
Con l'apertura materiale, dovrà essere mosso il passo successivo, dando piena attuazione a una programmazione che si allacci a esigenze reali della città e del tessuto economico e sociale. Nessuno vuole correre il rischio di avere una mera scatola vuota
Gela. A un certo punto, sembrò che l'ex casa albergo Eni dovesse rimanere nell'elenco, piuttosto lungo, delle incompiute, succedutesi nel corso del tempo. Quella che oggi è “Macchitella lab”, invece, aprirà i battenti la prossima settimana, così come annunciato dall'amministrazione comunale. Dietro al progetto, ci sono il Comune, Eni con la fondazione “Mattei”, Sicindustria e l'Università Kore di Enna. Formazione universitaria e start up sono i due punti prevalenti nell'impalcatura, concettuale e pratica, di un sito sul quale il sindaco Terenziano Di Stefano e il suo gruppo civico hanno insistito parecchio, già durante la fase dell'amministrazione Greco. Lo start segna un frangente di rilievo nel programma del primo cittadino. Un capitolo da non trascurare sarà quello della programmazione, per fare in modo che l'ex casa albergo non apra le porte solo a scopo quasi dimostrativo. “Sarà essenziale lavorare da subito – dice il consigliere comunale di “Una Buona Idea” Rosario Faraci che fa parte del decision board costituito in Comune – l'aspetto della formazione universitaria, chiaramente, sarà coordinato dall'Università Kore e abbiamo più volte avuto interlocuzioni non solo con il polo ennese ma pure con altre strutture universitarie. Certamente, c'è il corso di ingegneria ambientale che va valutato e sviluppato ma ci sono state analisi sull'avvio di corsi universitari in infermieristica. E' molto importante formare figure professionali pronte all'inserimento lavorativo sul territorio. Rispetto all'incubatore di start up, c'è quello dell'Università di Catania che ha ottenuto buoni risultati e non escludo che il tema possa essere portato nel decision board, con la parte imprenditoriale, quella politica e della formazione”. Faraci, già durante la prima esperienza all'assise civica, in commissione sviluppo economico e con il gruppo di “Una Buona Idea”, ha seguito gran parte delle vicende che ruotano intorno a “Macchitella lab”. Il consigliere è certo che sia fondamentale “dare continuità”. “Una struttura come “Macchitella lab” - aggiunge – può essere determinante per dare una prospettiva diversa al territorio. Lo scopo deve essere partire con una programmazione ben delineata ma soprattutto dare continuità senza interruzioni. Dovrà essere un polo a trecentosessanta gradi, capace di intercettare le istanze che arrivano dalla città”. I partner, per diversi anni, si sono confrontati sugli aspetti strettamente tecnici, dal tipo di gestione ai passaggi contrattuali e fino alle tempistiche e ai cronoprogrammi per la conclusione delle formalità di consegna dell'immobile (su questo versante l'amministrazione si è affidata a un professionista esterno, l'avvocato Evita Lorefice). Con l'apertura materiale, dovrà essere mosso il passo successivo, dando piena attuazione a una programmazione che si allacci alle esigenze reali della città e del suo tessuto economico e sociale. Nessuno vuole correre il rischio di avere una mera scatola vuota. “Questo non dovrà accadere – conclude Faraci – e da questo punto di vista non bisognerà far calare l'attenzione neanche sul progetto “Sinapsi” per le nuove tecnologie. Potrebbe diventare un connubio decisivo per costruire una filiera dell'innovazione e della ricerca, direttamente sul territorio”.
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