Macchitella lab, “acquisto definitivo oneroso”: Cirignotta, “Eni doni la struttura all’amministrazione”

 
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Gela. Abbiamo già riferito della delibera di giunta che autorizza il sindaco Di Stefano a sottoscrivere il comodato d’uso per la disponibilità dell’ex casa albergo Eni destinata al progetto “Macchitella lab”. Un atto che apre inoltre all’opzione dell’acquisto definitivo da parte dell’ente comunale. Un passaggio, quest’ultimo, che convince poco il forzista Vincenzo Cirignotta. Per l’ex consigliere comunale, dirigente azzurro, Eni deve accedere ad una soluzione diversa e l’amministrazione si dovrà muovere per una donazione. L’ex casa albergo deve essere trasferita gratuitamente, così spiega Cirignotta. “La notizia dell’imminente firma del comodato d’uso gratuito del complesso “Macchitella lab”, non può che essere accolta con favore dalla città. Nel condividere l’iniziativa portata avanti dall’amministrazione comunale, l’unico punto dell’atto approvato dalla giunta che non mi convince e che quindi risulta meritevole di approfondimento politico, è quello che rinvia ad un successivo accordo per la definizione dei rapporti finalizzati all’acquisizione della struttura immobiliare. L’acquisto della struttura da parte del Comune sarebbe alquanto problematica, considerato l’ingente esborso che dovrebbe sostenere un ente peraltro in dissesto finanziario”, dice Cirignotta.

Condizioni che secondo l’esponente azzurro dovrebbero favorire la donazione. “Bisognerebbe riprendere la proposta avanzata nel marzo del 2012 da alcuni consiglieri comunali, con la quale si chiedeva all’amministrazione in carica di aprire un’interlocuzione con Eni per la donazione del complesso denominato Casa Albergo, per destinarlo a finalità sociali. Il rapporto di Eni con la città è stato per così dire di odio e amore. Il polo petrolchimico, nato nel 1963 per iniziativa di Enrico Mattei e realizzato dall’Anic, oltre a garantire per decenni occupazione a tutta l’area, è stato una preoccupante fonte di inquinamento, con i cittadini che hanno subito le conseguenze ambientali e sanitarie. Nel 2014, cambia il rapporto tra Eni e la città. Con la firma del protocollo di intesa del 6 novembre 2014, finisce l’era della raffinazione ed Eno rinnova la relazione di convivenza sinergica tra impresa e territorio, riconvertendo la realtà industriale della raffineria in attività green. Alla luce di questo rinnovato rapporto di collaborazione, ritengo doverosa da parte dell’amministrazione comunale avanzare al management del colosso a sei zampe la proposta di donazione della struttura alla città. Sarebbe un segnale che la nostra comunità potrebbe apprezzare. Per concludere, lancio un invito a tutte le forze politiche presenti in consiglio comunale a fare propria questa iniziativa, che rappresenterebbe un meritato ristoro per un territorio che ancora oggi mostra segnali evidenti di una industrializzazione sfrenata”, conclude Cirignotta. Sulla base delle intese, Eni arriverà a versare fino a 620 mila euro per le attività preliminari all’avvio della struttura.

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