Gela. I grillini sono “l’unica vera rappresentanza del territorio”. Questa mattina, lo stato maggiore locale del Movimento cinquestelle ha fatto il resoconto dell’esito elettorale, che mette insieme la riconferma all’Ars del parlamentare uscente Nuccio Di Paola (che ha corso anche per la presidenza della Regione ed è coordinatore sull’isola) e del senatore Pietro Lorefice. A Palazzo Madama va anche Ketty Damante, fresca dell’esperienza all’Assemblea regionale. Davanti ad esponenti locali del partito (c’erano il consigliere comunale Virginia Farruggia e l’ex candidato a sindaco Simone Morgana), i parlamentari grillini non si sono nascosti, neanche rispetto al cronoprogramma per la città. Hanno riconfermato la piena disponibilità a lavorare per il territorio. “Lo facciamo costantemente e non ci spaventa il lavoro anche per venti ore al giorno. Noi ci siamo”, ha detto il senatore Lorefice. I leader grillini hanno fatto capire che il movimento vorrà dire la propria anche in vista delle prossime scadenze elettorali, con in testa le amministrative. “Noi crediamo nel fronte progressista – hanno detto Di Paola e Damante – il Pd, invece, cosa vuole fare? La coerenza ci ha ripagati con il consenso degli elettori”. I grillini mirano ad “un’alternativa valida per la città”. “Può nascere un confronto con tutte le forze sane”, è stato spiegato. “Il Pd, anche sui temi, fa parte del fronte progressista?”, hanno continuato rilanciando tanti dubbi sul conto di quelli che dovevano essere gli alleati naturali e che solo lo scorso anno, anche in città, avevano di fatto sancito un patto di “ferro” con i pentastellati. “Abbiamo cercato fino alla fine di salvaguardare il rapporto in Sicilia, scindendolo dalle vicende nazionali. Però, non è stato possibile. Dopo aver vinto le primarie progressiste, il candidato alla presidenza della Regione del Pd si è messa in ferie fino al 15 agosto, è mai possibile?”, ha chiesto provocatoriamente il senatore Damante. La stessa ex parlamentare regionale ha rilanciato su un approccio amministrativo della giunta Greco, bollato come “schizofrenico”. “Contro i conferimenti ulteriori a Timpazzo noi e il Pd ci siamo schierati per bloccarli e abbiamo organizzato una manifestazione insieme al sindaco, che poi nel pomeriggio della stessa giornata ha invece ritrattato accettando i conferimenti in più. Lo stesso dicasi per l’inceneritore – ha continuato Damante – sul definanziamento dei fondi per il porto, in commissione bilancio all’Ars il sindaco Greco e il presidente del consiglio comunale Sammito erano presenti e sono stati zitti. Il Pd non c’era, anche se dicono di seguire la nostra stessa linea”. Tutte risultanze che mettono in forte discussione un ripresa del dialogo con i dem, che invece diversi dirigenti locali del Pd vorrebbero riattivare. Il senatore Lorefice è ritornato su uno dei punti portanti della campagna elettorale pentastellata, il tracollo della sanità locale.
“E’ ora di dire basta con le vecchie logiche – ha ribadito – non si può andare avanti con i consensi che arrivano dai posti di primario assegnati in ospedale. La sanità è di tutti. Il Pd? Anche nelle commissioni parlamentari, quando c’è stato bisogno di affrontare temi come il reddito minimo, i dem hanno fatto due anni di ostruzionismo. Il confronto, per noi, partirà sempre dai temi. In città, i troppi candidati locali hanno cannibalizzato il voto, favorendo l’elezione di esponenti di altre zone della provincia. Comunque, non è più possibile ragionare in termini di campanilismo. Serve andare avanti in una logica di area vasta. Gela da sola non va da nessuna parte. Occorre lavorare per i partenariati”. Lorefice ha inoltre ricordato il lavoro condotto per arrivare alla conclusione dell’iter della tangenziale, “dobbiamo ringraziare il lavoro fatto dall’ex ministro Toninelli durante il primo governo Conte”. Quello della tangenziale è uno dei tanti dossier citati dai grillini e che ora bisognerà concretizzare. I pentastellati hanno mostrato i muscoli e nel fronte progressista pongono vincoli rigidi, anzitutto per i dem.