Gela. “L’incontro della prossima settimana deve trovare un punto di caduta. Non si può rinviare alle calende greche. Il Movimento cinquestelle deve assumersi la responsabilità della proposta. Il Pd? Attualmente, non è in grado di farlo”. L’ex segretario dem Guido Siragusa, seppur assente al vertice dell’agorà politica tenutosi prima delle festività, sta seguendo l’evolversi della situazione. Fin da quando guidava il partito locale, ha cercato di avviare un percorso di condivisione per un’alleanza di centrosinistra e progressista. Sta dialogando con il gruppo del consigliere comunale Paola Giudice. “Penso ci siano diversi aspetti da valutare – sottolinea – anzitutto, non mi pare che tutte le anime del progetto in essere abbiano fatto un passo indietro rispetto ad ambizioni personali. Si dovrà anche capire se il sindaco Greco deciderà di ricandidarsi o meno. Secondo me, ci sono gruppi che lo hanno appoggiato che possono essere contigui ad un progetto di centrosinistra. Non dimentichiamo che il Pd e i civici, cinque anni fa, lo sostennero. Guardo con molto interesse alla riunione della prossima settimana. Sono convinto che sia necessario superare personalismi e pre-tatticismi. Le questioni vanno affrontate una volta per tutte. Bisogna definire una proposta politica valida, anche su un piano amministrativo”.
Siragusa è invece tranchant quando il tasto è quello del Pd. “La riunione di venerdì? Nessuno mi ha invitato nonostante sia un iscritto al partito – aggiunge – probabilmente, si preferisce invitare dirigenti allineati piuttosto che quelli critici. Continuerò a dire quello che penso. Il Pd è in grossissima difficoltà. La responsabilità è dell’ex segretario Peppe Di Cristina, che prima ha alimentato la candidatura a sindaco di Donegani e adesso lo ha scaricato. Pare che ci siano altri candidati da proporre. Il nome del commissario Arancio, che rispetto, mi pare mero tatticismo. Sono Di Cristina e le sue scelte ad avere creato questa situazione. Sicuramente, non è stato leale neanche nei riguardi di Donegani. Da segretario io dissi subito che quella di Donegani non era la giusta soluzione e glielo riferii. Posso dire di essere stato molto più trasparente di Di Cristina. La mia storia politica? Io ho fatto il consigliere comunale per dieci anni, non mi pare che lo stesso si possa dire per Di Cristina. Anzi, spero proprio che possa misurarsi con gli elettori e che il Pd lo inserisca nella lista per le amministrative. Chi sta partecipando al progetto per la città con le forze progressiste, civiche e moderate, non si faccia trascinare dalle fibrillazioni interne al Pd, che continua ad alimentare contraddizioni. Le ambiguità sono generate sempre dai soliti. Purtroppo, il Partito democratico è mal rappresentato da esponenti come Di Cristina”.
