"Lupo non si è trovata bene? Poteva dimettersi", Di Paola: "Maggioranza? Decide il sindaco"
"In una logica di coalizione - dice Di Paola - se un consigliere del Pd o uno di "Una Buona Idea" manifestasse la volontà di aderire al movimento, per correttezza nei parlerei con gli alleati"
Gela. Il passaggio dal Movimento cinquestelle all'Mpa, oggi "Grande Sicilia", non è stato repentino. Da mesi, il consigliere, ora autonomista, Lucia Lupo manifestava, magari in sordina, posizioni per nulla convergenti con quelle pentastellate e la vicinanza all'assessore lombardiano Valeria Caci è nota, soprattutto a Palazzo di Città. L'Mpa, che era privo di consiglieri, così approda a un proprio gruppo in aula e non è da escludere che l'adesione di Lupo possa essere seguita da altri innesti. In maggioranza, il sindaco Di Stefano, che in questo periodo ha posto priorità amministrative piuttosto che politiche, dovrà cercare di non far collidere i pezzi. L'Mpa ottiene un consigliere e un proprio gruppo, facendo calare la soglia numerica dei cinquestelle, senza Lupo con due consiglieri (Castellana e Tomasi) e il presidente del civico consesso Giudice. Solo pochi giorni fa, come consuetudine nel gruppo M5s, si era tenuta una riunione interna, anche per valutare le posizioni dei consiglieri. "Il consigliere Lupo non ci ha riferito nulla e non lo ha fatto neanche l'Mpa - dice il vicepresidente Ars Di Paola - non si è trovata bene nel movimento? Avrebbe potuto dimettersi oppure, già lo scorso anno, avrebbe potuto candidarsi in altre liste. Nel nostro movimento siamo sempre stati inclusivi. Il consigliere Lupo si è candidata perché puntiamo sempre sulla società civile, nonostante non fosse una nostra iscritta. Ha ottenuto l'elezione con il nostro movimento e dopo un anno ha deciso di cambiare. Non entro nelle scelte personali". Il rapporto politico tra Di Paola e il gruppo lombardiano non è mai stato dei migliori. Nel tempo, ha prevalso una sorta di tregua fredda, pur di evitare scossoni all'interno del "modello Gela". Il vicepresidente Ars non pare essersi mai fidato politicamente degli autonomisti mentre i lombardiani, che in Regione e in Provincia sono nel centrodestra, poco sopportano le posizioni nette del coordinatore M5s, spesso e volentieri critico verso il governo regionale e nei riguardi dell'ex presidente della Regione Lombardo, leader Mpa. "In una logica di coalizione - aggiunge Di Paola - se un consigliere del Pd o uno di "Una Buona Idea" manifestasse la volontà di aderire al movimento, per correttezza nei parlerei con gli alleati. Nel caso del consigliere Lupo tutto questo non è accaduto". La mossa di "Grande Sicilia", alle provinciali a sostegno di Forza Italia e di Tesauro, di fatto ponendosi contro il sindaco Di Stefano e la sua "alternativa", è un altro capitolo che non ha entusiasmato Di Paola né ha rasserenato Di Stefano. Il sindaco ha però preferito mantenere il "modello Gela" secondo le linee originarie, senza mettere in discussione il ruolo dell'Mpa in giunta. La vicenda Lupo, forse, qualche riflessione in più potrebbe farla maturare. "La maggioranza? Sono discorsi che si faranno nel corso del tempo - conclude il coordinatore regionale M5s - le decisioni spettano al sindaco. Non penso che il Movimento cinquestelle sia stato indebolito. Personalmente, da quindici anni sono nello stesso partito. Sulle dinamiche, sarà il primo cittadino a valutare".
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