Luigi Malluzzo morì a quindici anni dopo uno schianto in via Butera, è definitiva la condanna al conducente del suv

 
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Gela. Aveva appena quindici anni quando perse la vita dopo un terribile schianto stradale lungo via Butera, nel dicembre di nove anni fa.

L’incidente in via Butera. Per la morte di Luigi Malluzzo è diventata definitiva la condanna a sei mesi di reclusione, con pena sospesa, per il conducente del suv che, in base alle ricostruzioni dei magistrati, impattò contro lo scooter condotto dal giovanissimo. Era accusato di omicido colposo. Il verdetto di condanna è stato confermato dalla Corte di Cassazione, dopo il ricorso presentato dal difensore di fiducia dell’imputato, l’avvocato Flavio Sinatra. In primo grado, Fabio D.S. era stato assolto. Verdetto ribaltato dai giudici della Corte di appello di Caltanissetta che, invece, individuarono la responsabilità del conducente del suv, nonostante nella sentenza si indichi un concorso di colpa, solo per il trenta percento in capo all’imputato. Per la difesa dell’imputato, infatti, l’incidente sarebbe stato diretta conseguenza dell’impatto del motorino contro i cordoli del tratto stradale diventato scenario di quanto accaduto. Una linea, invece, contestata dai legali dei familiari della vittima, gli avvocati Antonio Gagliano e Filippo Spina, che hanno sempre sostenuto che lo scooter condotto dal quindicenne sia stato colpito proprio dal suv dell’imputato. I familiari del giovanissimo si sono costituiti parte civile in tutti i gradi del procedimento. Davanti ai giudici romani di cassazione, la procura generale ha chiesto di respingere il ricorso presentato dalla difesa, confermando la sentenza di condanna. Una richiesta, alla fine, accolta dai giudici. La difesa, invece, chiedeva l’annullamento del verdetto di secondo grado. I giudici hanno riconosciuto, inoltre, il diritto al risarcimento dei danni in favore dei familiari di Malluzzo, da definire però in sede civile. 

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