Gela. I ritardi nella fase di riconversione green della raffineria Eni, che dovrebbe iniziare a marcire entro i primi mesi del nuovo anno, ma anche la scarsa fiducia in “attori non all’altezza delle circostanze e non credibili dal punto di vista politico e amministrativo”. I vertici provinciali, regionali e nazionale dell’Ugl si sono dati appuntamento ieri in città. Ad aprire le danze è stato il segretario confederale Andrea Alario, che da anni ormai segue le vicende del settore chimico. Proprio Alario ha denunciato i danni causati dall’”antimafia dell’impunità”, riferendosi ai recenti casi giudiziari e ad un ciclo politico della legalità usato solo per fini personali. Ma per i sindacalisti dell’Ugl in città la prospettiva industriale non si è del tutto spenta. Luigi Ulgiati, vicesegretario generale, ha parlato di interventi speciali dal governo per il rilancio dell’industria siciliana e di quella locale. Una linea seguita dal sindacato che crede nella ripresa industriale, ma denuncia tante mancanze.
Dalle infrastrutture carenti (Alario ha chiesto impegni concreti sull’ammodernamento della Gela-Catania e sul nuovo porto) agli impegni rimasti solo sulla carta. Manca ancora l’attivazione in città dello sportello di Invitalia che dovrebbe servire ad orientare le scelte di chi volesse approfittare dei finanziamenti dopo la firma dell’accordo di programma da venticinque milioni di euro. Dall’Ugl inoltre sono arrivati moniti anche sul rispetto di diritti basilari nel pubblico impiego, ad iniziare dalla vertenza dei precari storici della Camera di Commercio di Caltanissetta.