De Luca in città, "Sicilia non si amministra con like": Di Stefano, "riconoscente verso suo gruppo"

Sembra chiaro che il parlamentare Ars e sindaco di Taormina non sia per nulla allineato all'attuale opposizione al governo regionale, che vede invece in prima fila partiti come Pd e M5s, base del "modello Gela"

22 novembre 2025 10:42
De Luca in città, "Sicilia non si amministra con like": Di Stefano, "riconoscente verso suo gruppo" -
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Gela. Il leader di "Sud chiama nord", Cateno De Luca, è tornato, questa mattina, in città, dopo le visite elettorali dello scorso anno a supporto del sindaco Terenziano Di Stefano. Ad attenderlo, il gruppo locale del partito, esponenti della maggioranza del primo cittadino, soprattutto civici e autonomisti (c'era l'ex consigliere comunale Salvatore Scerra), e lo stesso Di Stefano, oltre all'assessore deluchiano Filippo Franzone e al coordinatore provinciale Angelo Bellina. Il sindaco è stato molto diretto, fin dall'inizio. "Sono qui perché sono riconoscente verso un gruppo e verso persone che lo scorso anno hanno deciso di sostenermi - ha detto in apertura - qualche giorno fa ho avuto un confronto con Cateno De Luca e abbiamo parlato di tre valori, esperienza, capacità di decidere e sana follia per dare un futuro a una Sicilia, per la quale la situazione attuale non va bene. Con me, nel governo cittadino, c'è un assessore che è una solida spalla, Filippo Franzone. Il suo è un lavoro instancabile, dalla mattina alla sera". Franzone ha rilanciato su temi essenziali per la città, "agricoltura, sanità e privince". L'acqua delle dighe che finisce in mare e gli scandali nella sanità, per Franzone, sono aspetti che pesano sulla città e su un tessuto economico e sociale che va aiutato e rilanciato. Il ruolo di Franzone, oltre che dal sindaco è stato sottolineato dal coordinatore regionale deluchiano Damiano Lo Giudice. De Luca ha subito toccato l'attualità regionale. "La politica non può attendere la magistratura, che sta facendo il proprio lavoro - è intervenuto - non si amministra con i post o con i like. In questo periodo, c'è qualcuno che è felice per la situazione che stiamo vivendo e fa annunci e video". Sembra chiaro che il parlamentare Ars e sindaco di Taormina non sia per nulla allineato all'attuale opposizione al governo regionale, che vede invece in prima fila partiti come Pd e M5s, base del "modello Gela" del sindaco Di Stefano. "Essere giganti tra tanti nani è molto facile", ha aggiunto il deputato. "Questa maggioranza non è la nostra ma è stata votata dalla gente, noi siamo all'opposizione - ha detto inoltre riferendosi pure alla prossima manovra finanziaria regionale - c'è chi si alza la mattina con il pensiero di danneggiare gli altri e chi invece si alza con il pensiero del proprio ruolo e delle proprie responsabilità. Ma ti disturbano quelli che non hanno niente da fare. Ci sono uomini e donne che si mettono a disposizione degli altri e non è una questione di colore politico. Al governo regionale abbiamo consegnato cento proposte. Potevamo non interloquire e fare come le altre opposizioni. Se non ci sono condizioni per andare avanti si stacca la spina ma se questo governo troverà soluzioni non paralizzeremo la Sicilia e faremo una valutazione complessiva da gennaio. Ci sarà chi lavorerà per paralizzerà e chi affronterà responsabilità". Per De Luca, "la maggioranza è in difficoltà perché sono emerse tante cose antipatiche e dall'altra parte c'è il lancio delle monetine. Ma il tempo passa". "A Schifani ho detto di attrezzarsi per affrontare le difficoltà oppure se deve prevalere la sindrome di chi è stato colto in fallo, innestando il freno a mano, allora è meglio che vadano a casa", ha indicato. "Questo sistema non funziona - ha continuato - tutti i territori siciliani, nelle classifiche di vivibilità, sono negli ultimi venti posti. Qual è il ruolo dei sindaci? Il principio di sussidiarietà è violato e manca autonomia dei territori. Mettere in discussione questo sistema fa vacillare il criterio dell'occupazione dei posti. Vedremo se il governo regionale accoglierà le nostre proposte". Il "governo di liberazione" di De Luca non sembra rifarsi a schemi predeterminati, in questa fase. "Anche per una piccola concessione demaniale bisogna pagare il pizzo legalizzato - ha attaccato - solo per giustificare un posto del potere di merda. Sono nato per amministrare e non per vegetare all'opposizione. Si devono costruire squadre che hanno questa visione". A gennaio sarà presentata "una squadra di uomini e donne, con deleghe precise. Sarà il mio governo. Andrà all'analisi e alla proposta". De Luca ha proseguito sul tema dei tagli ai Comuni. "Gela non è nella stessa situazione di Taormina, dove c'è l'oro e l'ho scoperto subito, per chiudere il dissesto in un anno - ha sottolineato - in finanziaria stiamo predisponendo misure per Comuni in emergenza ambientale e in difficoltà finanziaria. Quella verso Terenziano Dì Stefano è solidarietà tra sindaci".

In foto un momento dell'incontro con De Luca

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