Gela. Era già stato arrestato a febbraio, perché all’interno di un’automobile, intestata all’ex compagna ma in uso a lui, furono trovate diverse armi, esplosivo, falsi documenti e tesserini di riconoscimento dei carabinieri oltre ad alcune divise. Adesso, è stata eseguita una seconda ordinanza per omicidio nei confronti del cinquantaquattrenne Emanuele Caradonna, nato in città ma da sempre residente nella zona di Roma. E’ accusato di aver ucciso il quarantasettenne Fabrizio Vallo. Il delitto risale ai primi giorni di febbraio, ad Ostia. La vettura venne ritrovata dopo qualche ora, nei pressi di Fiumicino. Secondo i carabinieri e i pm che stanno coordinando le indagini, Vallo venne freddato con più di dieci colpi di pistola per una contesa legata ad un alloggio popolare. Sarebbero sorti dissidi tra Caradonna e Vallo, fino alla notte dell’omicidio. Il corpo del quarantasettenne venne ritrovato davanti all’ingresso dello stabile nel quale viveva, ad Ostia. Inizialmente, fu anche battuta la pista di un eventuale regolamento di conti per il controllo delle piazze di spaccio.
Vallo aveva precedenti penali. Poi, l’attenzione si è concentrata su Caradonna, non solo per quanto ritrovato nell’autovettura ma anche per i rapporti tesi con la vittima. Il cinquantaquattrenne era già detenuto per le armi e l’esplosivo ritrovati nell’automobile. La nuova ordinanza, per omicidio, gli è stata notificata in carcere. E’ ristretto nel penitenziario di Civitavecchia.