Ravenna. Dopo trentuno anni, verrà riesumata la salma dell’allora ventunenne Pier Paolo Minguzzi. Il giovane carabiniere venne trovato morto nei pressi di Codigoro, dopo essere stato rapito ad Alfonsine, un piccolo comune in provincia di Ravenna. Il tentativo fu di ottenere un riscatto dalla famiglia, circa trecento milioni delle vecchie lire. Un “cold” case che è rimasto irrisolto, fino a qualche settimana fa, quando i pm della procura di Ravenna hanno iscritto nel registro degli indagati il nominativo dei tre presunti responsabili di quell’azione. Tra loro c’è il cinquantaquattrenne gelese Orazio Tasca. L’ex carabiniere, insieme all’allora collega Angelo Del Dotto e all’operaio Alfredo Tarroni, avrebbe organizzato il rapimento. Gli inquirenti, analizzando la salma, sembrano intenzionati ad individuare possibili tracce di dna riconducibili agli indagati.
La salma verrà riesumata. Da quanto emerge, il giovane Minguzzi sarebbe stato ucciso subito dopo il rapimento, forse strangolato. Nonostante quanto già accaduto, i tre avrebbero ugualmente contattato la famiglia per ottenere un riscatto. Gli indagati, in passato, sono già stati condannati per fatti analoghi, dopo aver imposto il pagamento, sempre da trecento milioni di lire, ad un’altra famiglia della zona. In quel caso, presentatisi all’incontro per ritirare i soldi, furono coinvolti in un conflitto a fuoco con i carabinieri arrivati sul posto. Un militare in servizio venne ucciso. Nei prossimi giorni, i pm di Ravenna affideranno l’incarico ad un perito, che dovrà effettuare le operazioni sulla salma.