Lo spaccio a Villaggio Aldisio, parla uno degli investigatori: incontri in un bar di via Venezia

 
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Immagini di repertorio

Gela. Incontri frequenti tra molti degli imputati, soprattutto nei pressi di un bar di via Venezia. I poliziotti del commissariato seguirono per diversi mesi i presunti pusher coinvolti nell’inchiesta “Villaggio Aldisio 2”. Una conferma in tal senso è arrivata da uno degli investigatori che ha confermato le intercettzioni telefoniche e le riprese video che alla fine consentirono di stringere il cerchio. Ha parlato in aula, davanti al giudice Marica Marino, rispondendo alle domande del pm Sonia Tramontana e dei legali di difesa di tutti gli imputati. Il poliziotto ha spiegato che i coinvolti nell’inchiesta vennero spesso individuati in possesso di droga. I difensori, però, non escludono che gli stupefacenti fossero per uso personale e non destinati allo spaccio. Le accuse vengono mosse contro Giovanni Balbi, Ignazio Brivitello, Cristian Catalano, Nicola Comandatore, Benedetto Curvà, Nunzio Di Noto, Luigi Di Noto, Nunzio Esposito Ferrara, Luca Incorvaia, Calogero Peritore, Ernesto Privato, Antonio Radicia, Danilo Radosta, Ciro Schiattarella, Bartolo Scrivano, Andrea Sorrentino, Alessio Tallarita, Antonio Tallarita, Emanuele Antonio Tandurella, Aristide Tascone e Giuseppe Vaccaro.

Dopo l’individuazione degli imputati intercettati, il giudizio si avvia verso la decisione. Nel pool di difesa ci sono gli avvocati Carmelo Tuccio, Giovanna Miceli, Francesco Enia, Flavio Sinatra, Davide Limoncello, Francesco Cottone, Giusy Ialazzo, Nicoletta Cauchi, Laura Caci, Tommaso Vespo, Rocco Guarnaccia e Elio Lembati.

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