Lo scultore nisseno autore di capolavori: scopri chi è e perché è il simbolo dell'arte della città
Giuseppe Frattallone: lo scultore nisseno riscoperto, restaurato nel Museo Diocesano di Caltanissetta.
Giuseppe Frattallone (Caltanissetta, 1832 – Firenze, 1874) è stato uno scultore formatosi a Palermo e attivo tra la sua città natale e Firenze. Il suo talento è presente non solo nelle statue ottocentesche, ma anche in opere lignee di rara intensità: oggi, una sua scultura del San Michele Arcangelo, alta 55 cm, è stata restaurata nel Museo Diocesano di Caltanissetta, riprendendo vita a distanza di oltre un secolo.
Il restauro e il valore artistico
La scultura è un pregevole esempio del passaggio dallo stile tardo-canoviano alle influenze neoclassiche, con dettagli anatomici precisi e drammatici. Restaurata nel 2015 grazie al Rotary Club di Caltanissetta, oggi è visibile tra gli intagli lignei e oreficerie del Museo Diocesano. Questa ricomparsa ha riportato sotto i riflettori uno dei capolavori nisseni meno noti: un San Michele che incarna la potenza divina con grazia celestiale, in una sintesi artistica straordinaria.
L’eredità locale e la riscoperta moderna
Frattallone proveniva da una famiglia di artigiani, era orfano a 16 anni e perfezionato presso la Regia Accademia di Palermo tra il 1856 e il 1859. Trasferitosi a Firenze, morì nel 1874, ma lasciò un’opera significativa a Caltanissetta: le sue sculture su Villa Amedeo (i busti di Garibaldi, Rossini, Mazzini, Bellini, realizzati dal 1870 al 1874) testimoniano un senso civico e culturale che ancora parla ai cittadini.
Oggi, la presenza del Frattallone al Museo Diocesano, recentemente riaperto, rappresenta il riemergere di un patrimonio nativo, dove arte sacra e devozione popolare si incontrano, riscoprendo forze dimenticate del passato.
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