Gela. Aveva chiesto di essere interrogato ma l’istanza non è mai stata presa in considerazione. Così, il gup del tribunale di Caltanissetta ha dichiarato la nullità della richiesta di rinvio a giudizio e del decreto di fissazione dell’udienza preliminare emessi nei confronti del quarantunenne Nicola Liardo. Insieme ad altri presunti complici, la gran parte legati al suo nucleo familiare, è stato coinvolto nell’inchiesta “Donne d’onore”, coordinata dai pm della Dda di Caltanissetta. La sua posizione è stata stralciata e in aula si tornerà a febbraio. In base alle accuse e a quanto ricostruito dai carabinieri, nonostante la detenzione avrebbe continuato a gestire un giro di droga e estorsioni. Due imputati, i catanesi Salvatore Crisafulli e Maria Teresa Chiaramonte, sono stati ammessi al giudizio abbreviato.
Dal gup ci sono anche Monia Greco, Giuseppe Liardo, Dorotea Liardo, Salvatore Raniolo, Calogero Greco, Carmelo Martines e Giuseppe Maganuco. Sono assistiti dagli avvocati Giacomo Ventura, Flavio Sinatra, Carmelo Tuccio, Davide Limoncello, Antonio Impellizzeri e Francesco Enia.