Gela. I giudici del tribunale del riesame di Caltanissetta hanno accolto il ricorso presentato dai difensori del quarantasettenne Simone Di Simone, ritenuto coinvolto nel vasto traffico di reperti archeologici scoperto al termine dell’inchiesta “Demetra”. Così, quello che avrebbe fatto parte del gruppo gelese di presunti trafficanti ottiene gli arresti domiciliari. Un provvedimento caldeggiato dai difensori, gli avvocati Ivan Bellanti e Walter Tesauro. Di Simone, insieme agli altri presunti complici, deve rispondere alle accuse a processo.
Proprio i giudici del collegio penale del tribunale di Caltanissetta avevano detto no ad una modifica della misura cautelare. Il quarantasettenne era detenuto ma il verdetto del riesame ha attenuato proprio la misura impostagli.