Gela. Quasi duemila intercettazioni e cinque periti incaricati di trascriverne il contenuto. E’ stato aperto il dibattimento nei confronti dei presunti sodali del nuovo “corso” della famiglia Rinzivillo. A reggerne le sorti, almeno stando agli esiti dell’inchiesta “Extra fines”, sarebbe stato il presunto boss Salvatore Rinzivillo, fratello degli ergastolani Antonio e Crocifisso. Rinzivillo, a sua volta coinvolto nella maxi indagine, ha scelto di essere giudicato con il rito abbreviato dal gup del tribunale di Caltanissetta. Davanti ai giudici del collegio penale di Gela, invece, ci sono Antonio Rinzivillo, Crocifisso Rinzivillo, Umberto Bongiorno, Emanuele Catania, Rosario Cattuto, Angelo Giannone, Carmelo Giannone, Giuseppe Licata, Francesco Maiale, Antonio Maranto, Antonio Passaro, Luigi Rinzivillo, Giuseppe Rosciglione, Alfredo Santangelo, Vincenzo Mulè, Luigi Savoldi e Fabio Stimolo. Sia il pubblico ministero della Dda di Caltanissetta Luigi Leghissa sia i difensori degli imputati hanno avanzato le loro richieste istruttorie. Proprio dal pm è arrivata anche la richiesta di sospensione dei termini di custodia cautelare per tutti gli imputati, in relazione a quello che viene ritenuto un “procedimento complesso”. Richiesta che è stata contestata dalle difese. Il collegio penale presieduto dal giudice Miriam D’Amore, a latere Marica Marino e Tiziana Landoni, scioglierà la riserva alla prossima udienza, fissata per fine gennaio.
I pm della Dda di Caltanissetta hanno condotto la vasta indagine insieme a quelli di Roma, dove è scattato il filone ribattezzato “Druso”. Il gruppo Rinzivillo si sarebbe servito anche di imprenditori compiacenti per portare avanti affari in settori come l’ingrosso ittico e quello dell’ortrofrutta, senza trascurare altri ambiti (da quello immobiliare alle scommesse). La difesa dell’imprenditore Emanuele Catania, sostenuta dall’avvocato Giacomo Ventura, ha prodotto una serie di sentenze e denunce. Per il legale, l’imprenditore sarebbe stato vittima di estorsioni e avrebbe più volte denunciato. Tra i difensori degli imputati ci sono gli avvocati Flavio Sinatra, Giacomo Ventura, Riccardo Balsamo, Giovanna Cassarà, Boris Pastorello, Mirko Maniglia e Carmelo Ferrara.