L’inchiesta antimafia “Agorà”, nuovo ricorso in Cassazione per Palazzo

 
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Gela. Coinvolto nel blitz antimafia “Agorà”, non si è ancora conclusa la vicenda processuale del sessantenne Emanuele Palazzo, per gli investigatori uno dei vertici della nuova stidda locale. Lo scorso maggio, dopo un primo annullamento parziale deciso dalla Corte di Cassazione, i giudici della Corte d’appello di Caltanissetta hanno rivisto al ribasso l’ammontare della pena già impostagli (sette anni e sei mesi di reclusione). Un verdetto, emesso insieme a quelli di altri due coinvolti (Giuseppe Alfio Romano e Massimiliano Tomaselli), che è stato di nuovo impugnato in Cassazione dal suo legale di fiducia, l’avvocato Maurizio Scicolone. Per la difesa, infatti, i giudici nisseni, nel corso dell’appello bis, non si sarebbero adeguati a quanto disposto dalla Corte di Cassazione con il verdetto di annullamento.

Aspetti che riguardano soprattutto l’ammontare complessivo della condanna, dopo che è venuta meno la recidiva, come chiesto dalla difesa. Un nuovo ricorso è stato depositato e la posizione di Palazzo, che intanto ha ottenuto la revoca della libertà vigilata, verrà nuovamente valutata dai magistrati romani.

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