“L’immobile è confiscato e spetta allo Stato”, oggi sgombero in un’abitazione sulla 117 bis

 
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L'immobile sottoposto ad intervento per lo sgombero

Gela. La confisca era stata confermata dalla Corte di Cassazione, anche con una decisione risalente ad inizio anno. I magistrati romani non individuarono elementi nuovi che potessero incidere su quanto già deciso per i beni rientranti nel patrimonio riconducibile al sessantasettenne Salvatore Murana, per gli inquirenti vicino al gruppo stiddaro. Questa mattina, forze dell’ordine, personale di Enel e mezzi di soccorso si sono concentrati nei pressi di uno degli immobili di Murana, quello ubicato lungo un tratto della 117 bis Gela-Catania, a poca distanza dal carcere di Balate. E’ stato eseguito un provvedimento di sgombero, su disposizione delle autorità territoriali. La prefettura segue con molta attenzione queste procedure, finalizzate a restituire allo Stato i beni confiscati ad esponenti di organizzazioni criminali.

Sia il tribunale di Caltanissetta sia la Corte d’appello avevano già respinto la richiesta di revoca della misura. Una condanna definitiva arrivò per i fatti dell’inchiesta “Mizar”. Altri beni invece gli sono stati restituiti. Nel corso del tempo, per il sessantasettenne sono arrivate anche pronunce di assoluzione. L’immobile sulla Gela-Catania, però, spetta allo Stato.

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