Gela. Sono quarantotto i posti di lavoro in bilico. I vertici di Sudelettra, azienda che opera da anni nell’indotto della raffineria Eni, hanno comunicato l’intenzione di avviare l’iter dei licenziamenti. Con la conclusione dei lavori della nuova green refinery, l’azienda non avrebbe altre commesse, nelle quali impiegare personale. Il passo dei licenziamenti ha indotto le segreterie provinciali di Fiom, Fim e Uilm a chiedere un incontro con i vertici aziendali e con quelli di Sicindustria. Si terrà lunedì pomeriggio, a Caltanissetta, in sede confindustriale. Si tenterà di incassare l’eventuale passo indietro dell’azienda, anche se la situazione generale dell’indotto Eni rischia di peggiorare. I segretari Orazio Gauci, Angelo Sardella e Nicola Calabrese non escludono soluzioni tampone, forse il tentativo di attivare ammortizzatori sociali, anche da questo punto di vista pare non ci siano certezze. La richiesta di incontro è stata firmata dai confederali della triplice, Ignazio Giudice, Emanuele Gallo e Maurizio Castania.
Quello della Sudelttra potrebbe essere solo il primo segnale di un indotto che, dopo la conclusione dei cantieri per la green refinery, va incontro ad una fase di incertezza occupazionale, in attesa che si sblocchi la vicenda della base gas.