Gela. La droga venne trovata all’interno di un centro per migranti attivo in città. Fu uno dei responsabili a segnalare la presenza di diverse dosi di hashish, durante i controlli nelle stanze degli ospiti. “Trovammo dosi di hashish nelle tasche dei pantaloni di uno degli ospiti – ha detto il funzionario di polizia intervenuto nella struttura – e un panetto da cento grammi in un borsone sempre dello stesso ospite”. A processo è finito il giovane Kwaku Appiah, difeso dagli avvocati Claudia Cannizzo e Giovanni Cannizzaro. Per i pm della procura e per i poliziotti del commissariato, l’hashish trovato nel centro per migranti sarebbe stato destinato allo spaccio, anche in città.
I difensori comunque mettono in dubbio che la droga sequestrata fosse nella disponibilità dell’imputato, dato che la stanza era accessibile a tutti. “Il responsabile del centro – ha continuato il poliziotto davanti al giudice Antonio Fiorenza e rispondendo alle domande del pm Gesualda Perspicace – lo contattò telefonicamente ma lui non si presentò. Ci venne riferito che gli abiti e il borsone erano del giovane”.
