Gela. Circa sessanta grammi di hashish, trovati in un’abitazione a San Giacomo, gli erano costati la condanna a tre anni e otto mesi di reclusione. La droga era nella disponibilità di un minorenne, poi finito a processo. La pesante sentenza di primo grado è stata impugnata dalla difesa, sostenuta dall’avvocato Francesco Enia. Davanti ai giudici della Corte d’appello minorile, ha chiesto di rivedere del tutto la decisione, facendo leva principalmente sull’entità della pena, ritenuta del tutto sproporzionata rispetto a quanto sequestrato dagli investigatori. I giudici di secondo grado, in effetti, hanno dato seguito alle indicazioni giunte dal legale, riducendo la condanna ad otto mesi.
L’imputato ha sempre sostenuto che l’hashish l’aveva a disposizione solo per consumo personale e non per spacciarlo. La perquisirne venne effettuata all’interno dell’abitazione di famiglia del ragazzo.