Gela. Si rifornivano e poi smerciavano l’eroina agli assuntori in città. Un giro che risale ormai ad otto anni fa e che venne ricostruito dai pm della procura e dai finanzieri. A processo sono finiti Roberto Cammalleri, Francesco Viola, Massimo Rizzi, Giovanni Palermo e Giuseppe Farruggio. Come confermato in aula da uno dei militari della guardia di finanza che si occupò delle indagini, l’eroina era nella piena disponibilità degli imputati. Alcuni di loro oltre a venderla ne facevano uso. Così, rispondendo alle domande del pm Gesualda Perspicace e a quelle dei legali degli imputati, il finanziere ha ricostruito maggiori dettagli, legati ad arresti e sequestri di droga, effettuati proprio durante l’inchiesta. I coinvolti pare che usassero soprattutto il telefono per tenersi in contatto, chiamando anche da cabine telefoniche. Spacciavano davanti ad alcuni bar, soprattutto nei pressi di via Venezia. Per gli inquirenti, un ruolo importante l’avrebbe ricoperto Francesco Viola, ma anche gli altri imputati avrebbero assicurato l’appoggio nello spaccio dell’eroina.
I difensori, gli avvocati Giacomo Ventura, Flavio Sinatra, Davide Limoncello, Ilenia Greco, Alessandra Campailla, Nicoletta Cauchi e Angelo Gaccione, hanno comunque sottolineato come gli imputati assumessero eroina, chiedendo ulteriori particolari sull’effettiva identità dei coinvolti.