Gela. Nei suoi confronti erano venute meno anche le accuse di associazione mafiosa, avanzate attraverso l’inchiesta “Leonessa”, coordinata dai pm della procura di Brescia. Per uno dei gelesi coinvolto in quel procedimento arrivò l’assoluzione. Il suo legale, l’avvocato Giacomo Ventura, si è rivolto alla Corte d’appello bresciana per ottenere una riparazione per il periodo di ingiusta detenzione, protratto per circa due anni. I giudici però hanno respinto l’iniziativa del legale.
La Corte di Cassazione, sempre su ricorso difensivo, ha annullato con rinvio la decisione dei magistrati lombardi. Per i giudici romani, proprio la Corte d’appello deve ritornare sulla richiesta di riparazione avanzata dalla difesa, che ha appunto insistito sulla sussistenza di tutti i presupposti per accedere al beneficio economico in favore del gelese, che fu detenuto ma poi assolto.