Gela. Per i magistrati della Direzione distrettuale antimafia di Caltanissetta avrebbero organizzato una sorta di sistema parallelo fatto anche di frequenti rapporti con gli affiliati al gruppo Alferi.
Si apre l’udienza preliminare. Così, si è aperta l’udienza preliminare davanti al gup del tribunale nisseno per quattro carabinieri e per altri cinque indagati, tra imprenditori e esercenti locali. Furono le indagini avviate dagli stessi magistratidella Dda e dai carabinieri del Ros a fare luce sulla presunta organizzazione.
Al vertice, ci sarebbero stati i carabinieri Giovanni Primo, Salvatore Gurrieri, Marco Sassone e Ernesto Licata D’Andrea, tutti già in servizio alla caserma del reparto territoriale di via Venezia. I magistrati gli contestano pesanti accuse, dal concorso esterno in associazione mafiosa all’estorsione passando per la rivelazione di segreto d’ufficio e l’accesso abusivo ai sistemi informatici.
Presunti rapporti con il clan Alferi. Le indagini si concentrarono soprattutto sul maresciallo Giovanni Primo che, in base alle indagini, avrebbe stretto salde relazioni proprio con il gruppo del boss Giuseppe Alferi. Tra gli indagati, c’è anche la moglie del militare. Intanto, la prima udienza è stata subito rinviata dal gup per i concomitanti impegni professionali di uno dei legali di difesa. Nel pool che rappresenta gli indagati ci sono anche gli avvocati Davide Limoncello, Giacomo Ventura, Flavio Sinatra e Maurizio Cannizzo.