Le royalties per il bilancio riequilibrato, “trenta milioni vincolati”: “Riaprire il capitolo Cis”

 
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Gela. Sono nuovamente le royalties estrattive a fare la differenza, politica e non solo, nel tentativo di risanare i debiti del passato e superare la fase di dissesto del municipio. Al tavolo istituzionale odierno, convocato dal sindaco Di Stefano, c’erano tutti i riferimenti politici della maggioranza. I pentastellati hanno risposto con il gruppo consiliare, con il parlamentare Ars Nuccio Di Paola e con i senatori Pietro Lorefice e Ketty Damante, oltre che con il presidente del consiglio comunale Paola Giudice e con l’assessore Simone Morgana. Collegato in remoto Giuseppe Lo Monaco, assistente dell’europarlamentare Giuseppe Antoci. I dem hanno schierato i calibri pesanti, l’ex ministro e parlamentare nazionale Giuseppe Provenzano, il deputato nazionale Anthony Barbagallo, segretario regionale del partito, e il capogruppo all’Ars Michele Catanzaro, il parlamentare europeo Giuseppe Lupo, insieme al gruppo consiliare e all’assessore Peppe Di Cristina. I civici di “Una Buona Idea”, gli autonomisti dell’Mpa e Sud chiama Nord, hanno partecipato con loro rappresentanti, consiliari, in giunta e non solo. Pochi i riferimenti del centrodestra, il consigliere comunale Gabriele Pellegrino, l’assistente parlamentare della deputata Ue FI Caterina Chinnici e il sostegno dell’altro europarlamentare FI Marco Falcone, citato direttamente dal sindaco. Il deputato regionale FdI Salvatore Scuvera non ha potuto prendere parte. “Avrei voluto partecipare all’incontro promosso dal sindaco, Terenziano Di Stefano, sul tema del “Salva Gela”, ma impegni istituzionali pregressi mi hanno impedito di essere presente. Desidero comunque ribadire che Fratelli d’Italia, all’opposizione di questa amministrazione di sinistra, non si è mai sottratta quando si è trattato di aiutare la nostra città. Ricordo che due anni fa, quando l’allora amministrazione comunale ci chiese sostegno per sbloccare le royalties necessarie per evitare l’eventuale dissesto, che poi non si verificò, abbiamo contribuito con una legge proprio per Gela. Anche questa volta non faremo mancare il nostro supporto ai cittadini e alla città. Come ci siamo stati in passato dal ruolo di opposizione, continueremo a esserci oggi e in futuro”, ha spiegato in una nota il parlamentare di Fratelli d’Italia. Di Stefano è stato piuttosto chiaro, “la città ha dato molto in termini di produzione e di danni patiti, chiediamo che vengano svincolati i fondi delle royalties estrattive che ci permettono di ripianare e di definire il bilancio stabilmente riequilibrato”. Il calcolo fatto, dal 2022, segna quota trenta milioni dalle royalties. Sono tutte somme però vincolate e senza una norma non possono essere trasferite al risanamento dei conti dell’ente in dissesto. Come sviluppare questo tentativo è uno dei temi affrontati. Il senatore Lorefice ha sottolineato con forza che le royalties sono dovute per lo sviluppo e per il recupero del territorio. “Dobbiamo parlare di una norma solo transitoria e che destini una certa percentuale e non tutto l’importo”, ha riferito.

Lorefice e Provenzano

Il parlamentare dem Provenzano è convinto che il rilancio della città debba passare da uno strumento istituzionale come il Contratto istituzionale di sviluppo. “Avevamo avviato l’istruttoria – ha sottolineato – poi, tutto si è bloccato. Il governo deve mettere nelle condizioni adeguate. Serve una battaglia generale per questa città. Non ci interessano i meriti”. L’ex parlamentare regionale Calogero Speziale ha riproposto l’esigenza di una norma sulle royalties che non cozzi con le norme finanziarie del Testo unico enti locali. La retroattività è un altro aspetto che viene analizzato. Dal tavolo esce una volontà di andare avanti ma senza innamorarsi di un mero “Salva Gela”.

“Il tavolo è istituzionale ma politico, sicuramente non di partito”, ha voluto precisare Lorefice che non ha trascurato l’assenza di una certa area, soprattutto quella di maggioranza a Palermo e a Roma. Servono tempi certi. “Senza il bilancio stabilmente riequilibrato, non potremmo neanche procedere ad assunzioni e il personale comunale è ai minimi”, ha indicato Di Stefano. Il punto finanziario è ormai dirimente. Gli alleati del sindaco vogliono agire in modo compatto, Palermo e Roma però dovranno rispondere. Il primo passo è stato l’emendamento dem alla legge finanziaria regionale che amplia lo specchio dei Comuni che potranno accedere al contributo per gli enti in dissesto, compreso il Comune di Gela. “Quella norma regionale che consentiva di accedere solo ai Comuni con abitanti non superiori ai 25 mila oggettivamente discrimina Gela e almeno altri sette importanti Comuni siciliani in dissesto”, è stato inoltre ribadito. Il fondo crediti dubbia esigibilità nel Pef per il servizio rifiuti e i vincoli fin troppo rigidi sulle royalties sono i cardini sui quali sindaco e alleati cercheranno di avere risposte concrete. “In questo modo – ha chiosato l’assessore Morgana – non ci permette di dare servizi minimi ai cittadini”.

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